Poter sviluppare strategie sempre più efficaci per la prevenzione e la cura del diabete è l'obiettivo del progetto del consorzio di ricerca Imidia, a cui partecipano anche i ricercatori dell'Azienda ospedaliero universitaria pisana: adesso -grazie allo studio nato dalla collaborazione tra i gruppi di ricerca di Pisa, Dresda, Francoforte e Losanna - è stato identificato un nuovo gruppo di geni malfunzionanti all'interno delle isole pancreatiche di pazienti affetti dal diabete di tipo 2, di cui soffrono più di mezzo miliardo di persone nel mondo.
I ricercatori hanno condotto il loro studio comparativo basandosi non solo sulle isole ottenute da soggetti donatori di organo, ma anche su quelle provenienti da pazienti sottoposti a chirurgia pancreatica. Grazie a questo approccio, è stato possibile raccogliere cellule da molti soggetti diabetici e non diabetici (la casistica più ampia disponibile a livello internazionale) e anche studiare isole di soggetti prediabetici.
Gli studiosi hanno così identificato 19 geni la cui espressione era alterata nelle cellule provenienti da soggetti con diabete di tipo 2, in comune nei donatori d'organo e nei pazienti sottoposti a resezione pancreatica. In particolare, 9 dei geni identificati erano precedentemente sconosciuti da questo punto di vista. I risultati ottenuti, sottolinea Piero Marchetti coordinatore del gruppo pisano, "contribuiscono alla comprensione di ciò che non funziona nelle isole pancreatiche nel diabete di tipo 2, per individuare nuovi metodi per meglio prevenire e curare la malattia e consentono nuovi standard di riferimento per le ricerche future".