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Ricerca: Sant'Anna e provincia di Lucca contro la siccità

Sul fiume Serchio viene sperimentato il sistema di "ricarica controllata" delle falde acquifere, che fa parte di una ricerca internazionale finanziata dall'Ue con 8 milioni di euro

/ Redazione
Ven 31 Gennaio, 2014

Dimostrare che la "ricarica controllata" delle falde acquifere può risolvere il problema della scarsità di acqua nel bacino del Mediterraneo. Questo lo scopo del progetto Marsol, finanziato con oltre otto milioni di euro dalla Commissione europea, che coinvolge 21 partner internazionali tra cui la Provincia di Lucca e la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa.

L’ateneo di eccellenza pisano coordina il test dimostrativo nel sito dei pozzi lungo il fiume Serchio, nella zona di Sant’Alessio. "Questa viene considerata una "infrastruttura critica", visto che alimenta con circa 500 litri al secondo di acqua potabile 300mila abitanti fra le città di Livorno, Pisa e Lucca" spiega il ricercatore Rudy Rossetto. I pozzi, che si collocano ad una distanza di circa 50 metri dal fiume, incrementano notevolmente la "ricarica" delle falde dal corso d'acqua attraverso il terreno. "L'obiettivo è arrivare ad una gestione controllata di questa tecnica di ricarica, molto diffusa in Italia e nel resto d'Europa, perché si possono avere fenomeni di contaminazione delle acque" continua Rossetto.

Il primo passo del progetto, partito il primo dicembre 2013 per una durata di tre anni, sarà quello di comprendere il ciclo dell'acqua nel sistema, poi grazie all'installazione di una serie di sensori controllare il movimento dell'acqua nel sottosuolo. I dati ricevuti saranno quindi trasmessi ed elaborati da un sistema di modellistica (curato in collaborazione con TEA Sistemi spa, Pisa, partner industriale del progetto) per la definizione di allerte in caso di fenomeni di inquinamento e per guidare eventuali interventi.

La Provincia di Lucca, che ha la competenza per la gestione delle acque, è coinvolta anche nella parte del progetto che fornirà un'analisi alla Commissione europea utile come base di lavoro per armonizzare le regole nell'ambito della direttiva quadro sulla gestione delle acque, a livello comunitario.