Era il 4 agosto 1944, quando i Tedeschi in ritirata misero degli ordigni e fecero saltare in aria i ponti e gran parte del centro storico di Firenze, ad eccezione del Ponte Vecchio che si salvò da quelle devastanti esplosioni. Tra i ponti storici ad essere distrutti il Ponte a Santa Trinita, che era stato progettato in epoca rinascimentale da Michelangelo Buonarroti e realizzato dall'Architetto Bartolomeo Ammannati.
Ma subito dopo la guerra i Fiorentini non si dettero per vinti e organizzarono il comitato Dov'era e Com'era per la ricostruzione del ponte. E' proprio così che si chiama il documentario che ci restituisce oggi le fasi di quella preziosa ricostruzione. A settant'anni di distanza da quei giorni di distruzione, la Soprintendenza Archivistica per la Toscana, insieme a Regione Toscana, Fondazione Sistema Toscana e Istituto Storico della Resistenza in Toscana, presentano il documentario, “Dov’era e com’era. La ricostruzione del Ponte Santa Trinita di Firenze”.
Un film quasi mai visto dalla maggior parte dei Fiorentini, realizzato dai registi Riccardo Melani e Bernardo Seeber, con il commento dello stesso architetto Riccardo Gizdulich, artefice della ricostruzione, letto dalla voce di Riccardo Cucciolla. Il film venne proiettato al cinema Odeon per l’intera giornata del 16 marzo 1958, in occasione dell’inaugurazione del ponte. La pellicola originale, della quale si erano negli anni perse le tracce, è stata rinvenuta all’interno dell’archivio Gizdulich, digitalizzata e restaurata, e sarà riproposta ai fiorentini al Cinema Odeon di Firenze il 27 giugno, alle ore 17.30 (ingresso libero).
Per contestualizzare il documentario in quei tragici giorni del secondo dopoguerra, a precedere la proiezione del film ci sarà la lettura dialogante - realizzata grazie alla collaborazione del Teatro della Pergola - di brani tratti da due diari, quello dell’architetto Nello Baroni, che raccontano i concitati momenti del ricovero dei cinquemila sfollati a Pitti e dell'esplosione dei ponti, e soprattutto quello del fotografo Giulio Bencini, che tra il 2 agosto e il 2 settembre 1944 descrive con registro popolare e quasi vernacolare, di grande efficacia, la distruzione di Firenze e la dolorosa violazione della sua bellezza.
Ci sarà inoltre la proiezione di un apprezzato film di Massimo Becattini, dal titolo Firenze 1944, che documenta le giornate vissute dalla città gigliata in quello scorcio di guerra, nelle quali si svolsero gli ultimi scontri bellici prima della definitiva Liberazione del 1945.
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