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Rischio alluvioni, Rossi: "Si investe 100 milioni l'anno"

Il presidente della Regione ha fatto il punto della situazione sulla prevenzione

/ Redazione
Mar 10 Dicembre, 2013
enrico rossi
"Bisogna procedere con il passo del montanaro, regolare e costante, lavorare e investire un po' tutti gli anni, almeno un centinaio di milioni di euro come la Regione sta facendo dal 2011 ad oggi. Così potremo davvero dare una svolta alla situazione". Il presidente Enrico Rossi ha scelto il 4 novembre, data dell'anniversario dell'alluvione del 1966, per fare il punto delle attività regionali per la prvenzione del rischio idraulico e per annunciare una misura di protezione civile: l'acquisto di un sistema di argini gonfiabili che consentirà una protezione di Firenze e di altre località toscane nei momenti di emergenza.

"La nostra svolta in materia di prevenzione primaria - ha ricordato il presidente Rossi, affiancato dall'assessore all'ambiente Anna Rita Bramerini - comincia da due leggi, la legge n.2, con la quale, a partire dal 28 dicembre del 2011, abbiamo vietato le edificazioni nelle zone ad alto rischio idraulico, circa 1000 chilometri quadrati di Toscana, il 7% del territorio pianeggiante regionale; e la legge n.35, del 1° agosto 2011, con cui abbiamo sbloccato in meno di tre anni 160 milioni di euro che, destinati a finanziare opere strategiche, non erano ancora stati spesi. A queste risorse abbiamo poi aggiunto 150 milioni per opere di messa in sicurezza che si sono rese necessarie in seguito alle alluvioni che in questi anni hanno colpito la Toscana e altri 40 milioni dal bilancio regionale. Abbiamo dunque tenuto un ritmo di investimenti di oltre 100 milioni l'anno. Se lo manterremo modificheremo in maniera significativa la sicurezza nel nostro territorio".

"E siamo intenzionati a farlo - ha concluso - anche nel 2014. Infatti prevediamo di sbloccare altri 57 milioni, sempre utilizzando la legge 35 che ci consente di intervenire sugli enti che non riescono a spendere con azioni di monitoraggio, di stimolo e impulso, accordi dove è possibile, diffide e commissariamenti dove è necessario, come abbiamo fatto nel caso delle casse di espansione di Figline e dei Renai. A questi aggiungeremno altri 50 milioni dal bilancio regionale. Se su questi ultimi il governo togliesse il vincolo del patto di stabilità ne potremmo spendere 100. E con ciò tutto avremo 'ripulito' tutto il pregresso e investito ancora. Al governo non chiediamo altro che questo".