Entro venerdì dovranno essere pronti i tempi di realizzazione di 215 opere di mitigazione del rischio idraulico giudicate di "estrema urgenza". Lo Sblocca Italia velocizzerà l'assegnazione dei lavori. A gennaio i cantieri dovranno essere aperti. Quando saranno finiti i lavori la Regione farà un controllo-qualità che andrà a sommarsi al collaudo.
Queste le decisioni prese nella riunione di ieri a Firenze del presidente della Regione Enrico Rossi e l'assessore all'ambiente Anna Rita Bramerini con gli enti attuatori delle opere. Tra questi: Comuni, Province e Consorzi di Bonifica.
"Abbiamo bisogno di cambiare radicalmente le politiche di governo del territorio – ha detto il presidente - Farò ricostruire con le aerofotogrammetrie regionali la sequenza dello sviluppo della cementificazione nella nostra regione e parallelamente la sequenza delle alluvioni così come si sono verificate. Sono certo che nella maggior parte dei casi le due cose si sovrappongono".
"Tuttavia - ha continuato Rossi - questa giunta ha dato alla Toscana gli strumenti perché una svolta ci sia davvero, vietando le edificazioni nelle aree ad alto rischio idraulico, approvando la legge 1 contro il consumo di suolo e, a breve, il Piano paesaggistico. Dal governo ci servirebbero due interventi: consegnare i poteri commissariali ai presidenti di Regione e mettere fuori patto di stabilità le risorse per questi interventi."
Per dare gambe ai lavori urgenti c'è la legge regionale n. 62 in materia di protezione civile. Seguendone le procedure, la giunta farà un elenco degli interventi di cui il presidente della Regione diventa commissario. Il suo ruolo è quello di individuare l'ente attuatore, approvare i tempi di realizzazione e fare in modo che vengano rispettati. Basta un ritardo di 15 giorni e l'ente attuatore può essere sostituito. Il conto alla rovescia è già cominciato.