Le tariffe Rc auto in Italia registrano finalmente un calo significativo; ciò nonostante, esse conservano il triste primato quali “assicurazioni auto più care d’Europa”, con un’incidenza sempre più importante sul reddito delle famiglie chiamate a rivedere continuamente le proprie priorità di spesa. La soluzione più immediata (e praticata) è quella di affidarsi a internet, selezionare un portale per confrontare i prezzi delle polizze auto e scegliere quella più conveniente. Come sempre, la rete offre molteplici alternative, espone un quadro più ampio della situazione e consente di schivare possibili errori di valutazione. Ma ciò può risultare non sufficiente per famiglie chiamate a ridurre sensibilmente le uscite del proprio bilancio.
Le cause del caro – assicurazioni italiano, come spiega l’articolo di Repubblica, sono diverse: il costo dei sinistri notevolmente superiore rispetto agli altri paesi, le frodi perpetrate ai danni delle diverse agenzie assicurative, le cosiddette “auto fantasma”, che in Italia superano quota 4 milioni e causano ulteriori rincari sulle polizze dei cittadini onesti. Come se non bastasse, il Parlamento ha spazzato via dal Decreto Destinazione Italia la sezione che avrebbe dovuto intervenire con durezza contro chi circola a bordo di vetture sprovviste di regolare assicurazione.
In riferimento all’anno 2013, la Toscana si è attestata al quarto posto tra le regioni italiane per costo medio dell’assicurazione auto, preceduta solo da Campania, Calabria e Puglia. In media, un guidatore toscano spende tra il 6 e il 9% in più rispetto a un cittadino del resto d’Italia. Esistono però delle soluzioni virtuose, magari anche radicali, per tagliare i costi dell’automobile, che potrebbero aprire scenari nuovi in grado persino di consolidare tendenze rivoluzionarie. È il caso di Firenze, dove il Comune ha lanciato e promosso un servizio di car sharing denominato Car2go, grazie al quale i cittadini possono eliminare del tutto la spesa relativa all’assicurazione auto, chiudere il proprio mezzo in garage o venderlo per ricavarci anche qualcosa, che non fa mai male.
L’iniziativa, intrapresa anche da altri comuni in tutta Italia, ha raggiunto nel capoluogo toscano il picco di gradimento, registrando oltre 400.000 iscritti tra giugno e ottobre 2014. Forse non è un caso che i principali fruitori del servizio siano i giovani tra i 25 e i 35 anni, una delle fasce più martoriate dal caro assicurazioni. Si tratta di un servizio attivo in maniera continuativa, senza alcuna interruzione e per 12 mesi l’anno.
Il car sharing si dimostra una soluzione intelligente, pratica e che può consentire, in qualsiasi città, un salto di qualità nella fornitura di servizi al cittadino, sopperendo a eventuali lacune del sistema di viabilità locale e garantendo una copertura totale dei trasporti a costi abbordabili. E tanti saluti alla macchina di proprietà, ai costi delle assicurazioni, del bollo, del parcheggio e del posto macchina in garage.