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Robocup Junior, sfida tra studentiA Pontedera piccoli robot crescono

A Pontedera, dal 9 al 12 aprile, oltre 100 squadre esibiranno le loro competenze a colpi di creatività nei più diversi campi legati alla tecnologia

/ Redazione
Sab 8 Febbraio, 2014
robocup

Robot calciatori e ballerini, attori e volontari del soccorso saranno i protagonisti della Robocup Junior, la sfida tra centinaia di studenti di scuole italiane di ogni ordine e grado che si svolgerà a Pontedera (Pisa) dal 9 al 12 aprile prossimi, in una competizione del talento e dell'ingegno dove gli automi sono interamente progettati da loro.

In lizza ci saranno 114 team e ciascuna squadra esibirà le proprie competenze in campo tecnologico, meccanico, elettronico e informatico, unite a un'abbondante dose di creatività e fantasia.

Secondo le stime della vigilia, nei quattro giorni sono attese a Pontedera oltre mille persone fra concorrenti, docenti, famiglie. I ragazzi che si cimentano con la “RoboCup Junior”, i cui vincitori saranno ammessi ai mondiali che si svolgeranno in Brasile, presenteranno i robot autocostruiti che giocheranno a calcio, tenteranno (con successo) un’impegnativa missione di soccorso, si districheranno in un labirinto o, addirittura, daranno prova di sapersi impegnare in passi di danza o di recitare scenette con gli alunni, come i più consumati degli attori. Tutte le competizioni sono previste nel rispetto dei regolamenti internazionali.

''La robotica - spiega Paolo Dario, direttore dell'istituto di Biorobotica - non è importante solo per imparare a costruire o a utilizzare i robot, ma anche per avvicinarsi alla programmazione e alla sperimentazione utilizzando il gioco, sviluppando nei ragazzi capacità logiche, di analisi, sintesi, progettazione e di 'problem solving', promuovendo il lavoro di gruppo''.

“Sempre più scuole italiane continuano a investire sul laboratorio di robotica come potente ambiente di apprendimento – ricorda il dirigente per la rete di scuole della ‘RoboCup Junior Italia’, Giovanni Marcianò - e i costi umani e economici ritornano in passione, motivazione e studio dei ragazzi, anche da parte dei docenti e dei dirigenti. Soltanto così posso spiegare il trend di crescita che continua, nonostante manchino finanziamenti specifici. In sei anni gli Istituti scolastici nella nostra rete nazionale sono passati da 8 a 41 e da 60 a 120 i team che parteciperanno alla gara nazionale. Dietro ogni team ci sono tutti quelli altri rimasti a scuola. Tante storie e tanti esempi di una scuola pubblica che funziona e che crea esperienze didattiche innovative”.