Si chiamano robot "human friendly", ovvero automi che agiscono a fianco degli uomini, per svolgere attività connesse al lavoro, ma anche per trasformarsi in compagni sicuri e affidabili per ricevere assistenza personale. Esperti italiani e stranieri si confrontano sul loro utilizzo per due giorni a Pontedera, durante il workshop internazionale Human friendly robotics, organizzato per l'edizione 2014 da Nicola Vitiello, ricercatore dell'istituto di Biorobotica della Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa.
Robot che possono diventare “maggiordomi” fidati e affidabili per trasportare per e spostare pesi, svolgere incombenze domestiche, fare da accompagnatori durante passeggiate, addirittura garantire la sicurezza dell’immobile, come quelli sviluppati nell’ambito del progetto europeo Robot-Era coordinato dall’Istituto di BioRobotica della Sant'Anna. Tra qyesti l'ultimo arrivato, frutto della ricerca condotta alla Casa Domotica dell’Istituto di BioRobotica, con sede a Peccioli, è KuBo Robot, che i muove con agilità in casa grazie alle sue ruote omnidirezionali, l'ingombro minimo e il suo design progettato per ispirare sicurezza, ricordando quello di un tavolino da caffè. KuBo Robot, in realtà, ha un 'cuore' tecnologico, grazie al quale può ricordare di assumere farmaci, controllando che la casa sia sicura (ad esempio verificando la presenza di gas) e addirittura garantire l'accesso a internet.
Tra i prodotti presentati dalla Sant'Anna a 'Human friendly robotics', vi è Cyberlegs, un prototipo di sistema robotico che assiste il cammino di una persona che ha subito un'amputazione trans femorale, e Way, acronimo di Wearable interfaces for hand function recovery, finanziato dall'Ue per il settimo programma quadro, innovativo sistema di protesi di mano e l'esoscheletro di mano dell'Università di Firenze, caratterizzato dall'altissima tecnologia 'a basso costo'.
Sempre nel campo della riabilitazione, si è svolta la dimostrazione di Neuroexos, dispositivo per la riabilitazione funzionale degli arti superiori nei pazienti che hanno subito un ictus, da utilizzarsi tanto in palestra quanto in un ambiente clinico perché il sistema è portatile, e di Wake up, esoscheletro per la riabilitazione del passo in bambini affetti da paralisi cerebrale infantile, progettato dall'università La Sapienza di Roma con finanziamento dell'Iit di Genova. Il robot è costituito da due moduli attivi, uno per la riabilitazione del ginocchio e uno per la riabilitazione della caviglia. Infine, nel campo dell'interazione fra uomo e macchina si è discusso del progetto Face, Facial Automaton for Conveying Emotions, dell'Università di Pisa, che dedica particolare attenzione alle emozioni e alla loro rappresentazione..