“L'abolizione del difensore civico è un errore. E le motivazioni addotte sono di scarso spessore”. Questo il messaggio del presidente della Regione Enrico Rossi al consiglio regionale nel giorno della Festa della Toscana.
Rossi è preoccupato. La figura del difensore civico comunale è stata cancellata o comunque si è presa la strada della sua contrazione. Una botta iniziale è arrivata con la legge Finanziaria del 2010. Ma il percorso intrapreso potrebbe avere risvolti pericolosi. Soprattutto in tempi di distacco dei cittadini con una forte astensione dalla partecipazione alla vita politica.
Un appello, dunque, ma anche un grido d'allarme quello del presidente che approfitta del giorno di festa per rilanciare: “La difesa civica è volta a semplificare i rapporti fra i cittadini e le pubbliche amministrazioni, evitando anche, in molti casi, costosi contenziosi giurisdizionali”.
Da ricordare che il difensore civico regionale è un cittadino eletto dal consiglio regionale. Agisce in piena autonomia a difesa dei diritti e degli interessi dei cittadini nei rapporti con l'amministrazione pubblica. Ne combatte inefficienza, parzialità ed errori.
Rossi ha ricordato come la Toscana sia stata la prima regione italiana a prevedere nel proprio statuto il difensore civico, fin dal 1972 e lo abbia istituito già nel 1974, sviluppandone poi le funzioni e le competenze e ricordando numerosi casi nei quali la difesa civica è intervenuta con successo.
foto da: lanazione.it