Nella crisi economica che la Toscana vive c'è una difficoltà e una preoccupazione più grossa di tutte e il presidente della Toscana Enrico Rossi non lo nasconde, intervenendo nell'aula del Consiglio regionale per illustrare bilancio e Dpef che la giunta sta scrivendo. Questa difficoltà, "che rischia di essere un punto durevole anche per i prossimi anni, anche in caso di ripresa" - è la disoccupazione: "50-60 mila disoccupati in più che in Toscana in questi anni si sono creati, stabili e prevalentemente giovani".
La Toscana, ha precisato Rossi, in questi anni di crisi non ha avuto un arretramento maggiore di altre regioni. "Anche rispetto a Regioni di riferimento, o almeno tali per parecchi anni - ha sottolineato -, come la Lombardia, il Veneto o l'Emilia Romagna". Rossi ha ricordato la grande vitalità del settore manifatturiero toscano e del suo export.
Poi un auspicio. "Se il patto di stabilità sarà riproposto quale oggi è, magari con ulteriori tagli, rischiano di patirne conseguenze le infrastrutture che ancora mancano alla Toscana e che si stanno realizzando. Rischiano di soffrirne la messa in sicurezza del territorio e la qualità ambientale - ha sottolineato il presidente - Sarebbe almeno necessario che Governo e Europa distinguessero tra spesa corrente e spese di investimento. Se sugli investimenti potessimo avere mano libera - ha concluso Rossi - , sulla spesa corrente si potrebbe anche accettare un maggior rigore, se necessario".
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Rossi: serve piano straordinario La preoccupazione del governatore
60 mila cittadini disoccupati. A subire le conseguenze della crisi soprattutto i giovani e le categorie più deboli

Enrico Rossi