Una nuova terapia più efficace, semplice e accessibile contro gli effetti tossici della chemioterapia. Questo il risultato preliminare dello studio Florenze, condotto dal gruppo Menarini a Firenze, con il patrocinio del Comune un investimento di circa 50 milioni di euro. Si tratta della più ampia sperimentazione clinica internazionale mai condotta in questo ambito per valutare efficacia e sicurezza di febuxostat, farmaco già usato contro la gotta, nei pazienti a rischio di uno dei più pesanti effetti collaterali della chemioterapia.
Ogni anno oltre 25mila italiani, soprattutto giovanissimi, si ammalano di leucemie e linfomi, che espongono a uno dei rischi collaterali peggiori della chemioterapia: la cosiddetta sindrome da lisi tumorale, che si verifica quando tante cellule neoplastiche, distrutte dai farmaci, liberano nell'organismo sostanze tossiche per i reni, in particolare acido urico. Prevenire la lisi, che può provocare insufficienza renale in circa il 30% dei casi e nel 5% dei pazienti essere addirittura mortale, può essere scongiurata grazie al farmaco febuxostat, che riduce l’acido urico del 30% in più rispetto alla terapia standard (con l’allopurinolo) in uso da più di trent'anni.
Lo studio Florence ha coinvolto circa 350 pazienti nei reparti onco-ematologici di 79 centri in dodici paesi dell’Europa, e l'Italia ha avuto il coordinamento internazionale della sperimentazione. Ora l'obiettivo della ricerca è quello di verificare la possibilità di utilizzare la molecola anche nei bambini.