Si chiama Francesco Esposito il ragazzo di San Giovanni Valdarno che insieme a un gruppo di amici ha avviato una raccolta fondi su Kickstarter per salvare il castello di Sammezzano. Il sogno dei giovani è quello di acquistare e ristrutturare la struttura prima del 20 ottobre, giorno in cui è fissata l’asta per la vendita del complesso. La base è di 22.200.000 euro, il “goal” della raccolta è fissato a 40 milioni, cifra che consentirebbe di rendere il palazzo nuovamente accessibile al pubblico. Abbiamo raggiunto telefonicamente Francesco – presidente di Conkarma, un’associazione sociale che ha già in gestione il Fortino di Montedominici a Cavriglia (Arezzo) – per sapere come è nata l’idea e come sta andando la sottoscrizione.
"Una volta saputo che il castello stava finendo all’asta, visto che agire come associazione sarebbe stato complicato – soprattutto ci sarebbe voluto tempo per ottenere l’autorizzazione di tutta l’assemblea – mi sono mosso come privato, con alle spalle un gruppo che mi sostiene".
La sottoscrizione che avete avviato è molto ambiziosa, sarà difficile raggiungere la cifra di cui avete bisogno.
"Mettere insieme 40 milioni di euro è praticamente impossibile (la base d’asta è di 22,200.000 con rialzi da 400.000, n.d.r.), però intanto c’è la speranza che la prima asta vada deserta – in Italia spesso si aspetta la chiamata successiva, perché è possibile che in quel caso i prezzi si dimezzino. Oppure anche che, in caso di mancata vendita, a rimanere sia l’attuale proprietà, che almeno ogni tanto consente di visitarlo".
Se in fondo sperate che la situazione resti così perché avete avviato la sottoscrizione?
"La vittoria sarebbe trovare una donazione enorme, anche perché qui gira la voce che un gruppo di cinesi voglia comprarlo per farci una Spa".
In realtà anche gli attuali proprietari volevano farne un resort, e un tentativo analogo non andò a buon fine qualche decennio fa.
"Gli attuali proprietari sono falliti a causa dell’11 settembre, fanno parte di un gruppo più grande. La Castle SPA faceva capo alla società inglese Palmerston Hotel & Resort, anche loro avevano un bel progetto: intendevano realizzare campi da tennis, rimettere in sesto tutta la tenuta... ma anche in quel caso sarebbe diventato un bene destinato a pochi, noi vorremmo che fosse disponibile per tutti".
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Insomma sperate in una donazione monstre ma soprattutto intendente fare massa critica, augurandovi l’interesse delle istituzioni. A proposito, qualcuno si è mosso?
"Tutta la confusione che stiamo facendo è per quello. E qualcosa sta cominciando a muoversi, sì: presto ci sarà un’interrogazione parlamentare in Commissione Cultura da parte da Cristian Iannuzzi, del gruppo misto".
Un’ultima curiosità, la cifra che avete fissato come obiettivo della campagna è molto più alta di quella necessaria per acquistare il castello anche alla prima asta, come siete arrivati a fissare quella quota?
"I 40 milioni basteranno forse appena a ristrutturare la parte centrale. Attualmente è impossibile far pagare un biglietto per accedere al castello perché il sito non è agibile come attività commerciale. Qualunque assicurazione copre eventuali danni solo se il sito è a norma. Eppure c’è una fortissima richiesta, ogni volta che l’associazione di Massimo Sottani organizza una visita in pochi minuti fanno richiesta più di 11.000 persone e ne entrano solo 800. Vogliamo che questo bene diventi davvero a disposizione di tutti. A pensarci è incredibile: di fatto è abbandonato da 30 anni, la facciata casca a pezzi, ormai è visitabile solo il corpo centrale – ammesso di riuscire a prenotarti in tempo non ti fanno vedere più né il piano basso né quello superiore, pieno di stanze realizzate in stile eclettico. È davvero arrivato il momento di fare qualcosa".
[Per effettuare una donazione: www.kickstarter.com]