L’amministrazione comunale di San Gimignano, per affrontare la situazione del carcere di Ranza afflitto ormai da anni da gravi problemi di sovraffollamento dei detenuti e carenza di organico di sorveglianza, ha approvato nei giorni scorsi un ordine del giorno ed una delibera che prevede l’istituzione del Garante dei diritti dei detenuti. Al contempo si richiede al Governo il rispetto degli impegni assunti per ripristinare le necessarie adeguate dotazioni d’organico della polizia penitenziaria e attivare gli interventi urgenti di carattere strutturale, a partire dall’emergenza idrica.
“Prosegue il nostro impegno per la risoluzione di un problema che si trascina ormai da anni con ripercussioni gravi sulla sicurezza dei detenuti, degli agenti e anche di tutto il territorio circostante all’istituto di reclusione – ha dichiarato il sindaco di San Gimignano Giacomo Bassi - Due provvedimenti che vanno in questa direzione e si inseriscono a pieno titolo in un impegno preso nella volontà comune di guardare alla dignità dell’uomo come un valore che va ben oltre i confini di una cella di detenzione”. All’interno della struttura di Ranza, si legge in una nota, si trovano infatti 410 detenuti di cui oltre 100 in regime di alta sicurezza a fronte di una capienza “tollerabile” indicata dal Dap (Dipartimento della Polizia Penitenziaria) di 217 posti. A questo si aggiunge la mancanza cronica di organico della polizia penitenziaria di circa il 40% dal momento che sono operative circa 130 unità a fronte delle 233 previste da apposito decreto ministeriale del 2001.
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