Una seduta fiume per il Consiglio Regionale della Toscana che ha ratificato nella nottata tra sabato e domenica (dopo 5 giorni di consultazioni), la riforma della sanità. Una legge che punta sul semplificamento del modello organizzativo (oggi incentrato sulle Aree Vaste), approvata stralciando 56 articoli dei 151 al vaglio dei consiglieri. Tra i pilastri della riforma c’è quindi l'accorpamento delle dodici aziende sanitarie locali in tre strutture, una per ciascuna area vasta (azienda Usl centro, azienda Usl ToscanaNord Ovest, azienda Usl ToscanaSud Est). Il provvedimento cancella quindi la precedente legge e rende così più difficile lo svolgimento del referendum abrogativo sulla norma per il quale sono state raccolte 55 mila firme.
Altre novità introdotte riguardano il modello organizzativo dipartimentale e della rete ospedaliera, il rafforzamento dell'organizzazione del territorio e dei relativi processi di governance, un nuovo modello di programmazione di Area vasta e dei relativi dipartimenti interaziendali. Sono previsti nuovi organismi di governo clinico, si interviene nella definizione delle competenze dell'Azienda ospedaliera universitaria Meyer nell'ambito della rete pediatrica regionale, e sulla istituzione di una Commissione di valutazione delle tecnologie sanitarie e degli investimenti sanitari.
“Il coraggio della responsabilità ha vinto sulla paura del cambiamento – ha commentato attraverso la sua pagina Facebook , l’assessore alla salute Stefania Saccardi. La qualità e la vicinanza dei servizi al cittadino sono la vera essenza di questa legge. Un sistema più snello, con meno burocrazia e più integrazione sociosanitaria.La Sanità Toscana, che è già prima per livelli essenziali di assistenza, continuerà ad essere pubblica e universalistica. Con questa legge ancor più una #sanitadtutti”.
Tra le novità anche i pronto soccorso pediatrici e la possibilità di svolgere visite specialistiche anche in due domeniche al mese per i residenti toscani. Nel complesso il nuovo assetto organizzativo delle Usl prevede il dipartimento come strumento di gestione e, per assicurare omogeneità sull'intero territorio regionale si individuano le caratteristiche dei dipartimenti dal punto di vista territoriale e ospedaliero, e anche le specifiche funzioni e competenze. Infine, tra le nuove figure professionali istituite, c’è il direttore della rete ospedaliera, con funzione di presidio del funzionamento in rete degli ospedali. Una figura che sarà anche di supporto alla direzione sanitaria aziendale nella pianificazione e programmazione della rete ospedaliera.
“Prima delle elezioni ho detto che avremmo fatto una riforma difficile con sole tre Asl, una rivoluzione della qualità. Con questo abbiamo vinto e da gennaio ci saranno tre Asl – ha tenuto a precisare il governatore toscano Enrico Rossi su Facebook. Le opposizioni hanno turlupinato e ingannato i cittadini davanti agli ospedali dicendo che questa riforma avrebbe favorito la privatizzazione della sanità – continua nella sua nota il presidente- Noi abbiamo detto invece ai cittadini che da gennaio 2016 le Asl saranno ridotte e abbiamo ricevuto seicentocinquantamila voti. Tutti gli ospedali resteranno aperti. Non siamo perfetti ma miglioreremo ancora il servizio rendendolo più snello e premiando la qualità”.
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