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Scacco all'illegalità economica, la Regione cambia marcia

Nencini: «Vogliamo far emergere il sommerso. Attenzione particolare per Prato»

/ Redazione
Mar 10 Dicembre, 2013
soldi
Il primo obiettivo è far emergere il “sommerso”. «Per ridurre l'evasione fiscale - sottolinea l'assessore al bilancio, alle finanze e ai tributi on. Riccardo Nencini - e combattere quell'illegalità economica che spesso diventa anche sociale e civile, quando ad esempio non si versano i contributi previdenziali o quando si costringono bambine e famiglie a trascorrere buona parte della giornata in capannoni dove non c'è rispetto per le più elementari norme igieniche e di sicurezza». Un “sommerso” che a volte è organico, almeno in parte, a distretti e filiere produttive, dove si intrecciano 'economie etniche' e comportamenti illegali di operatori economici italiani. Come Prato appunto, in quel mondo fatto di tante aziende (cinesi) che lavorano tessuti o confezionano maglie e vestiti. La Regione Toscana annuncia un cambio di passo per rafforzare la lotta all'illegalità economica e all'evasione fiscale. E tra le novità c'è un premio per i Comuni: la metà di quello che aiuteranno a recuperare, rimarrà nelle loro casse. La Toscana è la prima a farlo. Sta tutto negli indirizzi approvati una settimana fa. E il cambio di marcia parte da un pacchetto in tre mosse: una convenzione (con l'Agenzia delle entrate, già firmata) e due intese (con l'Anci Toscana, l'associazione dei Comuni, e con la Guardia di Finanza, che sarà sottoscritta a breve). Negli ultimi anni, ogni anno, la Regione ha recuperato mediamente 80 milioni di euro di tributi non pagati, Irap e bollo auto in testa: 40 milioni l'anno con avvisi bonari, altrettanti con la riscossione coattiva attraverso Equitali a. In futuro le somme recuperate potrebbero essere ancora più grandi. «Ma soprattutto – sottolinea l'assessore al bilancio, alle finanze e ai tributi, on. Riccardo Nencini – per la prima volta la Regione sarà in grado di fronteggiare in modo organico l'illegalità economica». Come? «Cooperando tutti assieme, incentivando la cooperazione, condividendo e incrociando domani ancor più di ieri le banche dati a disposizione di ciascuno. Con un'attenzione più specifica al “caso Prato” e un sostegno ancora più deciso per gli indirizzi contenuti nel patto per Prato Sicura, stipulato all'inizio di quest'anno da Prefettura, Comune e Provincia di Prato con la Regione».

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