Made in Toscana/ARTICOLO

Scatta l'aumento Iva: colpiti vestiti, benzina, auto

La crisi politica blocca il decreto anti-rincaro: l'aliquota più alta passa dal 21 al 22 per cento

/ Samuele Bartolini
Mar 10 Dicembre, 2013
benzina
Da oggi scatta il rincaro dei prezzi al consumatore. L'aumento dell'Iva, inevitabile dopo l'apertura della crisi politica che ha impedito l'approvazione del decreto nell'ultimo Consiglio dei ministri, riguarda l'aliquota più alta che passa dal 21 al 22 per cento. Una botta che va a incidere pesantemente su una situazione economica già al limite del collasso. L'Italia, infatti, è in recessione da tempo, dal 2007 a oggi il 20% delle fabbriche ha chiuso i battenti, le famiglie tagliano anche sulle spese alimentari e la Toscana non è risparmiata dal crollo dei consumi.

Lunga la lista dei beni soggetti all'aumento dei prezzi. Nel paniere rientrano radio, computer, vino, birra, tv, scarpe, mobili, giocattoli, detersivi, parrucchieri. Ancora. Costeranno di più frigoriferi, lavatrici, lavastoviglie e piccoli elettrodomestici. Ma soprattutto, la benzina: da oggi 1,5 centesimi al litro e 1,4 per il gasolio. E poi l'auto e tutto il mondo che gli gira intorno: manutenzione e riparazioni.

Dovrebbero salvarsi i beni di prima necessità. Pane, carne, pesce e latte dovrebbero costare uguale, ma non è detto perché potrebbe esserci il riflesso dell'aumento dei prezzi del trasporto. Tutte le associazioni di consumatori sono concordi nel definire questo aumento dell'Iva la stangata e hanno calcolato a quanto ammonta.

Il Codacons la stima fino a 349 euro l'anno con un calo dei consumi del 3 per cento su base annua. Secondo Adusbef e Federconsumatori, gli italiani saranno costretti a sborsare dai 207 ai 260 euro l'anno, 62 euro solo per l'ultimo trimestre ottobre-dicembre. Comunque vada, l'ennesima botta a un paese che non riesce a trovare la strada per uscire dal declino.