Viaggi/ARTICOLO

Scoprire la Toscana con una campagna di storytelling unica al mondo

Lanciata ieri a Roma, ToscanaOvunqueBella è un progetto di racconto dal basso e capillare che può diventare un modello per la promozione dei territori

/ Federico di Vita
Ven 15 Luglio, 2016

È stata lanciata ieri a Roma una campagna di promozione turistica dal taglio assolutamente innovativo, il territorio di tutta la Regione Toscana è chiamato a raccontarsi – comune per comune – in un progetto di storytelling partecipato in cui a ciascuna area è garantito lo stesso spazio (Firenze ha una pagina al pari di Scarperia e San Piero, Siena ha lo stesso spazio di Cutigliano e via dicendo), e la medesima possibilità di raccontarsi in modo sorprendente.

Le campagne turistiche a cui siamo abituati sono fatte di foto da cartolina di spiagge immacolate, o panorami di belle città con su una scritta: Visit Marocco, Vieni alle Mauritius – con la strizzata d’occhio affidata alla patinatura dell’immagine: non te ne pentirai. Con Toscana Ovunque Bella – questo il nome del sito e del progetto lanciati ieri – viene superato questo approccio così come, allo stesso tempo, viene superata una proposta turistica che inviti a puntare decisi sulle poche mete del turismo di massa. Un territorio ricco come quello toscano (ma il discorso è certamente valido a livello nazionale, nel caso dell’Italia – e anzi sarebbe bene che l’esempio toscano in questo caso fosse seguito, almeno come intenzione, se non apertamente imitato) merita di essere scoperto in tutti i suoi aspetti, e puntare su differenziazione e varietà è certamente un valore sia per i turisti che per i posti. Il turismo massivo finisce per sciupare i luoghi in cui si concentra, un progetto come questo invita a scoprire i segreti nascosti letteralmente in ogni singolo comune di un territorio vario e ricco come quello toscano.

Ed è lo stesso meccanismo del sito di Toscana Ovunque Bella che invita alla scoperta, il sito infatti oltre a promuovere un diverso comune e una diversa storia ogni giorno, dà la possibilità di accedere casualmente a ciascun racconto, replicando nel meccanismo di proposta casuale la continua dimensione di sorprendente scoperta di un territorio quanto mai vario e diverso. E la cura delle storie raccolte invita davvero il lettore alla scoperta. Sapevate che la Garfagnana è l’area 51 della Toscana? Che nei boschi intorno a Palaia c’è il più antico tempio massone italiano, una sorta di replica – in piccolo – del Pantheon di Roma? Che Serravalle Pistoiese era “al centro della geopolitica medievale”?

A colpire è anche la cura con cui sono raccontate queste storie, raccontate dai comuni (che hanno avuto occasione di coinvolgere scrittori, sindaci e semplici insegnanti) e uniformate con eleganza e leggerezza da una redazione (di cui faccio parte – conosco a fondo la campagna e per questo ho scelto di parlarne in questo modo) capitanata da Simone Lenzi. Storie mai troppo lunghe – nessuna va oltre le 3.000 battute – ma che fanno nascere il desiderio di visitare posti di cui, prima di cliccare sul tasto “Raccontami una storia”, magari neppure sospettavamo l’esistenza.