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Scuola: 4 mln dalla Regione Toscana Per formare i giovani "drop-out"

Sono circa 1.800 i giovani interessati. I corsi partiranno a gennaio 2015 in tutte le province

/ Redazione
Gio 4 Dicembre, 2014
Studenti

Per le attività di formazione dei 'drop-out', i giovani che hanno assolto all'obbligo di istruzione ma sono poi fuoriusciti dal sistema scolastico, la Regione Toscana ha recuperato risorse aggiuntive per 4 milioni e 110 mila euro: soldi che vengono ripartiti fra enti locali e che si aggiungono, per l'anno 2014/15, ad altri 7 milioni e mezzo (già assegnati sul piano esecutivo nazionale della Garanzia giovani) arrivando così a un totale che supera 11 milioni e 600 mila euro.

Sono 1.800 circa i giovani drop-out per i quali sono previste attività formative. La maggiore parte delle risorse aggiuntive sono destinate alle Province di Firenze (1.540.000 euro) e Livorno (1.378.000 euro). 364 mila euro vanno a quella di Lucca, 234 mila a quella di Grosseto, 186 mila a quella di Pisa e 145 mila alla Provincia di Massa-Carrara. Altri 259 mila euro sono, infine, assegnati all'Unione fra i Comuni del circondario Empolese-Valdelsa. Le altre Province toscane (Pistoia, Prato, Arezzo, Siena) non hanno rilevato, rispetto alle cifre già a suo tempo assegnate, ulteriori fabbisogni finanziari. I primi corsi di formazione dell'intero pacchetto saranno avviati, in alcune Province, entro la fine anno: con il gennaio 2015 partiranno in tutte le Province.

Gli interventi sono rivolti a giovani (15-18 anni) che hanno assolto l'obbligo di istruzione e che sono usciti dal sistema scolastico: gli interessati possono iscriversi, tramite i Centri per l'impiego, al portale di Garanzia Giovani. Avranno così modo di accedere all'offerta formativa esistente. La particolare offerta formativa per i giovani drop-out, programmata da Province e Circondario Empolese, al termine di un percorso biennale (2.100 ore in tutto con un 35% di lezioni teoriche, un altro 35% di attività laboratoriali e un 30% di tirocini formativi e stage aziendali) consente, si spiega ancora nella nota, di acquisire una qualifica nell'ambito del sistema toscano della formazione professionale.

Per questo tipo di attività i nuovi indirizzi prevedono raccordi con Centri per l'impiego e scuole dei singoli territori, percorsi motivazionali e didattici innovativi, legami con il mondo produttivo locale. "I giovani che lasciano in modo prematuro la scuola sono svantaggiati, sotto tutti gli aspetti - afferma Emmanuele Bobbio, assessore toscano alla formazione -. Per questo nei loro confronti abbiamo un supplemento di dovere: intervenire con politiche formative adeguate presentando un'offerta di qualità e capace di aprire spazi concreti di lavoro".