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Un lungo viaggio nell’opera di Sergio Staino, dagli acquarelli alle vignette che hanno reso il fumettista toscano uno dei maggiori protagonisti della satira in Italia. È la mostra “Satira e Sogni”, che si apre dal 6 aprile al 3 novembre nelle sale del Santa Maria della Scala di Siena con oltre 300 opere di Staino, dalle prime strisce di Bobo per Linus, che risalgono ai primi anni Settanta, fino alle più recenti creazioni in digitale.
“Sembra quasi un destino, e se lo è, è un bel destino, che uno nato in provincia di Siena e per la precisione a Piancastagnaio sull' Amiata, arrivi in età avanzata a vedersi consacrato in una bella mostra nel proprio capoluogo, questo mi rende felice ed mozianto" ha commentato Staino.
L'artista intorno all'anno 2000 è stato costretto per problemi alla vista ad abbandonare il disegno tradizionale fatto a punta di matita o di penna a china, per spostarsi obbligatoriamente sul digitale. “Mi sembrava un ripiego e in questo senso anche un passaggio triste - commenta oggi Sergio Staino - In realtà ho scoperto una parte di mondo meravigliosa: le mille occasioni di raccordo, di confronto e di cambiamento che il touch screen mi offriva.”
La parte più ampia della mostra è quindi dedicata a questo territorio ancora così largamente inesplorato e che solo recentemente alcuni artisti, primo fra tutti David Hockney, hanno cominciato a precorrere. “Ho spostato il mio segno nel virtuale, utilizzando una penna elettronica e scannerizzando di tutto, e nel virtuale l'ho fatto incontrare con i segni e i colori di artisti di ogni luogo e ogni epoca, oppure ho sposato il digitale con i miei acquerelli informi, confusi, creati più col cuore che con l'occhio, e ne è venuta fuori questa materia che adesso metto in mostra. Non essendoci originali concreti nel momento della stampa si può giocare come vogliamo, si possono ingrandire su grandi dimensioni e farli vivere in questi stupendi spazi dell'antico ospedale senese”.
La mostra dunque segue questo passaggio: dai primi disegni nati su Linus nel ’79 agli appassionati interventi su l’Unità, e poi il cinema e quello che ha significato nell’evoluzione del suo disegno, fino alle ultime opere disegnate a mano e acquerellate in grigio prima dell’addio definitivo e il passaggio al digitale.
Per informazioni: www.santamariadellascala.com