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Sette itinerari alla scoperta della Toscana del '900

Scopri una Toscana inedita attraverso le vie della scultura, la Firenze del Novecento, i parchi, le case museo, i musei di moda e di design, i musei di grafica, i musei dei materiali

/ Costanza Baldini
Mar 12 Maggio, 2015
Il Giardino dei Tarocchi nei pressi di Capalbio

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L'arte toscana non è solo Rinascimento, non è solo Uffizi, Galleria dell'Accademia, Palazzo Pitti, non è solo Leonardo, Michelangelo e Botticelli. Il progetto "Toscana '900" nasce proprio per aprire nuove porte sul territorio di una regione che è ricchissima di arte e di storia. Un patrimonio straordinario che aspetta solo di essere riscoperto nei numerosi musei, parchi e istituzioni. Ecco allora sette itinerari che raccolgono il meglio dell'arte del secolo appena trascorso.

Liasons antico e moderno nella Firenze del Novecento
Per il viaggiatore che intende incontrare l’arte novecentesca a Firenze, l'itinerario si snoda attraverso la Galleria d’arte moderna di Palazzo Pitti, il Corridoio Vasariano dove si trovano esposti dal 2013 anche centotrenta autoritratti di artisti italiani e stranieri del ‘900. Il piano terreno della Galleria degli Uffizi che nei tre ambienti di San Pier Scheraggio ospita il  Bianco Nero di Alberto Burri, le grandi battaglie risorgimentali dipinte da Cagli e Guttuso, le rimeditazioni sulle antiche mitologie ad opera di Marini e Venturi. Non diversamente al Bargello le antiche collezioni si arricchiscono di donazioni contemporanee. Si prosegue poi per il Museo Marino Marini, Villa Bardini, attraverso le opere di Pietro Annigoni, la galleria Il Bisonte, che nei decenni del secondo dopoguerra attirò artisti internazionali. Il percorso non poteva che concludersi con lo stesso Museo Novecento, inaugurato nel recentissimo 2014 nella cornice dell’antico convento delle Leopoldine.

Vie della scultura
La tradizione della scultura trova in Toscana grande fortuna nel corso del ‘900 fino al presente. Lo testimoniano luoghi di eccellenza consacrati alla fama di artisti originari di questa terra, come il Museo Marino Marini a Firenze e a Pistoia, alla Gipsoteca di Libero Andreotti a Pescia, al Museo e casa archivio Venturino Venturi nel borgo nativo di Loro Ciuffenna, sotto le pendici di Pratomagno. Ci si spinge quindi nel territorio apuo-versiliese, che attraversa le province di Lucca e di Massa-Carrara, sotto le pendici delle Alpi Apuane, e si ha l’impressione di entrare nella patria stessa della scultura, come testimoniano le opere open air, ovunque disseminate, i musei, le collezioni pubbliche e private, gli atelier degli artisti, i laboratori del marmo, le fonderie del bronzo, le scuole d’arte.

Parchi a arte ambientale
Non è un caso che si concentrino in Toscana alcuni dei più importanti interventi e collezioni di arte nel paesaggio di tutta Italia, nati nella seconda metà del ‘900 e riconosciuti come modelli di riferimento internazionale. Dagli anni ’50, cioè dalla realizzazione del Parco di Pinocchio molti si sono cimentati in opere integrate al paesaggio. Ogni intervento ha una sua storia e sue peculiarità ma alcuni spiccano come fondatori dell’arte cosiddetta ambientale: gli Art spaces di Celle dagli anni ’80 si basano su una sinergia assoluta arte/paesaggio, frutto della pionieristica intuizione del collezionista Giuliano Gori, da cui conseguono altri progetti di rilievo come il Castello di Ama. Sono sorti in anni più recenti altri parchi, come Poggio Valicaia a Scandicci al Parco della Padula a Carrara, da Villa Magia a Quarrata al Castello di Santa Maria Novella nei pressi di Certaldo e il Chianti Scultpure Park, per citarne solo alcuni. I parchi d’artista invece si concentrano nel sud della Toscana. Fra gli anni ’80 e ’90 sono sorti in questa zona periferica a vocazione naturalistica il Giardino dei Tarocchi di Niki de Saint Phalle lungo la costa tirrenica e il Giardino di Daniel Spoerri sulle pendici del Monte Amiata: coinvolgenti percorsi d’immersione nell’opera e nella poetica di due protagonisti del ‘900. Ma è d'obbligo segnalare anche il Giardino dei Suoni di Paul Fuchs e il Giardino di Non Ritorno di Rodolfo Lacquaniti.

Le case museo e le case d’artista
Essere avvolti da quella singolare atmosfera in grado di evocare la figura di una personalità del ‘900, spesso letterato o collezionista, è un privilegio impareggiabile che è offerto a chi visita le case trasformate in musei. Con l’intento di ricordare la fascinosa presenza dell’artista, anche in Toscana sono state musealizzate case di artisti del ‘900. Così, ad esempio, nella soffitta di Villa Paolina a Viareggio, dove è stato riallestito l'Atelier di Alfredo Catarsini; così nella casa abitata da Venturino Venturi a Loro Ciuffenna. Torchi per le incisioni e matrici xilografiche nella residenza di Sigfrido Bartolini parlano della su attività di incisore. Tra gli ambienti più suggestivi sono senz’altro quelli in cui Fernando Melani mischiava vita e creatività, dove ci si imbatte in materiali accumulati e opere appese ai fili, come fossero un bucato.

Musei di moda e design
La moda del ‘900 è stata in Italia legata a tradizioni artigianali, ma anche espressione di una creatività che si nutre del contesto culturale in cui fiorisce e al tempo stesso lo rispecchia. È a Firenze poi, con la sfilata organizzata nel 1951 da Giovan Battista Giorgini nella sala Bianca di Palazzo Pitti, che convenzionalmente si fa risalire la nascita e il riconoscimento della moda italiana nel mondo. Questo itinerario vi porterà a visitare la Galleria del Costume di Palazzo Pitti a Firenze, il Museo del Tessuto di Prato, il Museo Gucci, il Museo Capucci e il Museo Ferragamo a Firenze che raccontano le storie di singoli stilisti che hanno reso grande il nostro paese. Mentre per il design non possiamo non ricordare il coloratissimo Museo Piaggio di Pontedera celebrazione di un’azienda che, avvalendosi di geniali progettisti, ha dato vita a invenzioni come la Vespa, simbolo e icona universale per molte generazioni.

Un itinerario in bianco e e nero. La grafica del Novecento tra Pisa e Lucca
L’arte del bianco e nero ha trovato in Toscana larga diffusione fin dall’inizio del ‘900 anche in relazione al fiorire a Firenze di quella che fu la stagione delle riviste. Sulle pagine del “Leonardo”, di “Lacerba”, “Solaria” e “Frontespizio” il disegno e l’incisione trovarono infatti largo impiego ponendosi nel corso nel ‘900 quale linguaggi alternativi alla pittura. Di questo intensa evoluzione le istituzioni museali toscane danno ampia testimonianza presso il Gabinetto Disegni e Stampe degli Uffizi, presso l’Accademia di Belle Arti o il Maggio Musicale Fiorentino, specificamente per il settore del teatro. È tuttavia soprattutto la provincia di Pisa ad aver sviluppato a partire dalla seconda metà del secolo una precisa vocazione verso il settore del bianco e nero che ritroviamo oggi nel Gabinetto Disegno e Stampe dell’Università di Pisa istituito da Carlo Ludovico Ragghianti nel 1957 e oggi confluita nel Museo della Grafica di Palazzo di Lanfranchi. Nello stesso contesto si inserisce anche la più recente raccolta di incisioni e litografie donata da Vito Merlini al Comune di Peccioli. Questo ricchissimo itinerario fa tappa anche presso la collezione Carlo Pepi di Crespina, il Museo Giorgio Kienerk di Fauglia e l’Archivio Piaggio di Pontedera e il Museo della Satira e della Caricatura di Forte dei Marmi.

I musei dei materiali
Alabastro, cristallo, ghisa, marmo, vetro: queste le produzioni che in Toscana vantano un'alta tradizione, anche dal punto di vista artistico. Eccellenze intorno alle quali ruotano anche musei specificamente dedicati come a Carrara il Museo Civico del Marmo, il Centro Arti Plastiche che conserva la collezione d’arte contemporanea della città, infine l’Accademia di Belle Arti, istituita nel ‘700. Ad offrire invece l’opportunità di una conoscenza diretta dei luoghi e delle tecniche di lavorazione del marmo sono il percorso attraverso i bacini marmiferi di estrazione e la visita ai Laboratori Artistici Nicoli. Di questo comprensorio del marmo fa parte anche Pietrasanta che ha ospitato alcuni cittadini d’elezione come Ferdinando Botero e Igor Mitoraj, consigliata una visita al Museo dei bozzettiPier Luigi Gherardi” nel quale sono appunto conservati circa 600 bozzetti di sculture che furono lì tradotte in marmo o in bronzo. L’alabastro di Volterra è celebrato dall’omonimo Ecomuseo, mentre al cristallo di Colle Val d’Elsa e al vetro d’Empoli sono dedicati i relativi musei. Infine segnaliamo la presenza a Follonica del MAGMA Museo delle Arti in Ghisa nella Maremma dedicato alla storia dello stabilimento siderurgico dell’Ilva che fu attivo fino agli anni ‘70.

Per informazioni:
www.Toscana900.com