Il battito del cuore cambia, così come le frequenze respiratorie e la pressione arteriosa, mentre i muscoli facciali si rilassano e gli occhi brillano maggiormente. Potrebbero essere i segnali della famosa Sindrome di Stendhal, che sono stati rilevati durante il workshop "Cavalcata nel tempo fino allo splendore dell'epifania interiore", un'esperienza di percezione guidata per esplorare le reazioni dei fruitori dell'arte nella cappella affrescata da Benozzo Gozzoli in Palazzo Medici Riccardi a Firenze.
L' esperimento ideato e coordinato da Perla Gianni di Studi Uniti in collaborazione con Andrea Bonacchi, psicologo clinico del Centro Studi e Ricerca Synthesis, dai tecnici di Bionen-BluNet, che hanno curato i sistemi di rilevamento, è stato condotto in tre diversi appuntamenti nel corso del 2014. Le visite sono state monitorate attraverso rilevazioni biofisiche delle persone che vi hanno partecipato e attraverso la realizzazione di video.
Nel corso del workshop sono stati illustrati tutti i dettagli dell'esperienza percettiva: i filmati hanno mostrato alcuni cambiamenti, a livello fisiologico, dei partecipanti, come ad esempio la trasformazione dello sguardo e della contrazione dei volti, che il contatto con l'opera d'arte ha reso visibilmente più rilassati. E, a un'analisi immediata dopo l'esperienza è stata riscontrata infatti una generale maggiore rilassatezza anche se associata ad una certa stanchezza dovuta alla posizione eretta tenuta per tutto il giorno.
Riguardo alla mappatura cerebrale è stata evidenziata invece una maggiore attivazione nei soggetti quando la percezione visiva è stata amplificata con la stimolazione sonora. In ogni caso, l'analisi dei risultati è ancora in una fase preliminare, si continua ad approfondire lo studio sull'ipotesi - ancora da verificare - di un possibile riequilibrio della pressione causato dai benefici 'effetti dell'esposizione all'arte'.