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Sisma in Giappone, Legambiente: no al nucleare in Toscana

L'appello dell'associazione ambientalista: la sicurezza è una chimera

/ Redazione
Mar 10 Dicembre, 2013
nucleare
La terribile situazione che si sta verificando in Giappone dimostra che per le centrali atomiche non esiste sicurezza. Questa la posizione di Legambiente Toscana, che lancia un appello contro la costruzione di centrali nucleari in Italia.
"Dobbiamo riflettere attentamente nel valutare e definire 'sicure' le centrali che si vorrebbero costruire in Italia, paese a rischio sismico e idrogeologico, dove non è in alcun modo possibile garantire la stabilità e la sicurezza di impianti così pericolosi" sottolinea Legambiente.

 

In Toscana i siti ipotizzati per la costruzione di un impianto nucleare sono Scarlino in Maremma, Piombino in luogo dell'attuale centrale elettrica dell'Enel e l'isola di Pianosa, quest'ultima all' interno del Parco Nazionale dell'Arcipelago Toscano. Questi possibili siti sono apparsi per la prima volta in un elenco pubblicato dall'ex CNEN (Oggi Enea). Piombino e Pianosa sono stati riproposti recentemente da ambienti confindustriali e dell' Università di Pisa.
"Se il programma nucleare del Governo Berlusconi andrà avanti è molto probabile l'ubicazione di una centrale nucleare a Montalto di Castro già prevista dal vecchio piano nucleare degli anni 70-80 e, questa, sarebbe ai confini con la Toscana - continua legambiente - Ma non basta. Dopo le centrali anche le scorie. Il ministero dello Sviluppo economico conferma che la Sogin, la società pubblica che ha il compito di controllare, smantellare, decontaminare e gestire i rifiuti radioattivi, ha predisposto e trasmesso al Governo, un elenco di 52 aree con caratteristiche adeguate per ospitare i siti per le scorie nucleari, e che questa lista non viene per ora divulgata. Le aree indicate, con dimensioni di circa 300 ettari e in grado di accogliere i depositi per le scorie di varia gradazione riguarderebbero, tra l’altro anche l' Amiata grossetana e il Padule di Fucecchio. Lo dicono i senatori del Pd Roberto Della Seta e Francesco Ferrante, che rendono pubblico quanto esposto nella risposta all’interrogazione parlamentare presentata lo scorso settembre"

"E’ difficile immaginare il livello di distruzione che un terremoto di queste dimensioni potrebbe causare in Italia – conclude Legambiente Toscana – e quali potrebbero essere le conseguenze se avessimo centrali sul nostro territorio. Anche per questo motivo, ci auguriamo fortemente che l’Italia riveda il suo masochistico programma nucleare".

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