Saranno Snowpiecer, il primo film coreano girato in Occidente con Tilda Swinton protagonista, e Mr. Go il primo girato in 3d in Corea del sud con protagonista un gorilla completamente ricostruito in digitale da 500 esperti in 4 anni - chiamato dalla critica “il Disney orientale” - tra i film protagonisti della terza giornata del Florence Korea Film Fest, questa domenica 23 marzo, al cinema Odeon di Firenze.
Si parte, quindi, alle ore 15.00 con Mr. Go con protagonista l’omonimo gorilla famoso in tutta l’Asia perché gli hanno insegnato a giocare a baseball. Il film è uscito in 5000 sale in Cina, e in mille schermi coreani, oltre che in tutto il resto dell’Asia, da Singapore alla Tailandia, fino alle Filippine costato 22 milioni di dollari. Il film rientra della sezione dedicata al genere “Fantastic”, dedicato a tutti (famiglie e più piccoli). Tra le attività collaterali del festival l'esibizione di Taekwondo in piazza Repubblica alle ore 16.
Alle 17 la proiezione del film in costume Strokes of Fire di Im Kwon-taek (regista dei 100 film) sulla storia di un pittore celebre in Corea (Choi Min-sik) corteggiato e disprezzato dai potenti, amato e tradito dalle donne. Sullo sfondo, la storia della Corea, schiacciata tra Cina e Giappone (premio della regia a Cannes 2002).
Alle ore 20.15 è la volta di Snowpiercer di Bong Joon-ho. Il film è ambientato nel 2031: la Terra è ricoperta da ghiaccio e neve, la vita è quasi completamente scomparsa. Gli ultimi abitanti del globo si trovano sul treno Snowpiercer, che viaggia intorno al mondo all’infinito. Al suo interno si è formato un rigido sistema classista: i ricchi hanno assunto il controllo e sono in testa al treno, mentre i poveri vivono in pessime condizioni negli ultimi vagoni. Ma presto la sanguinosa ribellione avrà inizio.
Alle 22.45 la proiezione dei I Saw the Devil di Kim Jee-woon, un thriller horror in cui si racconta il sentimento della vendetta senza pietà. Una ragazza viene uccisa in diretta telefonica, mentre sta parlando col fidanzato. Quest’ultimo decide di farla pagare all’assassino. La carneficina non avrà mai fine, e tra vittima e carnefice i ruoli rischieranno di invertirsi.