Cultura/ARTICOLO

Sonate Bach, di Virgilio SieniDanza contemporanea a Pistoia

Il coreografo fiorentino, direttore della sezione danza alla Biennale di Venezia, porta in scena l'orrore di tragedie contemporanee dalle quali far rinascere la "grande bellezza" del gesto

/ Elisabetta Vagaggini
Gio 27 Marzo, 2014
Virgilio Sieni

Va in scena giovedì 27 marzo al Teatro Manzoni di Pistoia, lo spettacolo di danza contemporanea Sonate Bach, firmato da Virgilio Sieni.
Attivo nel panorama coreutico fin dagli anni'80, Virgilio Sieni è oggi uno degli artisti più apprezzati nel panorama della danza contemporanea internazionale. Allievo di Traut Faggioni e dei più importanti atélier di danza ad Amsterdam, New York e Tokyo, il coreografo, fiorentino doc, ha completato la sua formazione con lo studio delle arti visive, dell'architettura e delle arti marziali. Nell’83 ha fondato la Compagnia Parco Butterfly, insieme a Julie Anzillotti, che proveniva dalla forte esperienza dei Magazzini Criminali, coinvolgendo i danzatori Marinella Salerno, Elio Martini e Roberta Gelpi. Poi le tante evoluzioni che hanno visto il coinvolgimento sempre di nuovi danzatori artisti, musicisti, performer.

Nel '92 la sua formazione diventa Compagnia Virgilio Sieni,  e riceve importanti riconoscimenti, tra cui tre premi UBU 2000,  2003 e 2011, anno in cui ottiene anche il premio della rivista “Lo Straniero”. Il suo curriculum è sterminato e comprende la creazione di coreografie per i principali teatri stabili italiani e la nomina a direttore della Biennale di Venezia, sezione Danza. A Firenze Virgilio Sieni è attivo già da qualche anno dello Spazio Cango Cantieri Goldonetta, che dirige dal 2003, mentre dal 2007 dirige l’Accademia sull’arte del gesto, per la trasmissione delle pratiche artistiche a professionisti, neofiti della danza, bambini, persone della terza età e non vedenti.

Lo spettacolo Sonate Bach,  di fronte al dolore degli altri, si compone di undici coreografie che ricordano altrettanti avvenimenti tragici appartenenti alla storia eppure vicinissimi a noi: Sarajevo, Kigali in Rwanda, Srebrenica, Tel Aviv, Jenin, Baghdad, Istanbul, Beslan, Gaza, Andijan, Kabul. Undici i brani per undici fatti emblematici, fotografie di corpi che “si diluiscono attraversando la dinamica e la figura, cercando un approccio irrisolvibile all’orrore”. Lo sforzo è quello di evocare, dall'orrore, una "grande bellezza", grazie al  valore assoluto del gesto e alla centralità del corpo.

In scena i danzatori Giulia Mureddu, Sara Sguotti, Nicola Cisterino, Jari Boldrini, musiche di Johann Sebastian Bach. Tre sonate per violoncello e pianoforte (BWV 1027, 1028, 1029) eseguite dal vivo da Mari Fujino pianoforte, Peter Krause violoncello. Immagini video tratte da I cani e i bambini di Sarajevo (1994) di Adriano Sofri.