Giù il sipario sul "Festival dell'Inedito", la manifestazione che si doveva tenere in ottobre alla Stazione Leopolda e che è stata sospesa dai suoi stessi organizzatori: il suo ideatore, Alberto Acciari, ne ha dato notizia oggi sul sito ufficiale della kermesse.
Una vittoria per il gruppo di scrittori fiorentini e non che si era opposto con indignazione all'evento, che chiedeva agli esordienti oltre 600 euro per partecipare e veder valutata la proprio opera.
Autori come Dacia Maraini, Michela Murgia, Giorgio Vasta, Marco Vichi e molti altri avevano indirizzato una lettera all'amministrazione comunale di Firenze, affinchè ritirasse il patrocinio all'evento.
Dopo l'ondata di proteste da tutta Italia, ieri il Comune ha fatto dietrofront e ha tolto il suo sostegno al festival, perché, come ha scritto l'assessore Cristina Giachi "il venir meno di adesioni prestigiose priva l’iniziativa dei presupposti indispensabili a un suo riconoscimento come evento culturale importante per la città".
I partner "prestigiosi" erano Siae, Mondadori, Rizzoli, Radio3 e lo stesso scrittore Antonio Scurati, che doveva presiedere la giuria: tutti hanno preso le distanze dalla manifestazione a seguito della protesta degli scrittori, che ha avuto una forte eco mediatica.
“A nostro avviso l'obiettivo non dichiarato di questo concorso è fare cassa sui sogni e le aspirazioni di chi scrive” avevano scritto gli intellettuali nel documento indirizzato al sindaco Matteo Renzi.
Sulle ceneri del "Festival dell'Inedito" potrebbe nascere un'altra proposta culturale per la città, che parta stavolta dai suoi protagonisti, da chi la vive e la anima tutto l'anno: ieri a Palazzo Vecchio l'assessore Giachi ha lanciato l'idea di un tavolo di discussione che è stata accolta dalla delegazione degli scrittori.