Cultura/ARTICOLO

Storia della Via Romea, fulcro dell’Europa Medievale

In un libro che verrà presentato sabato 21 novembre a Pistoia sono indagati arte e identità della strada che legava i sovrani germanici all’Urbe

/ Redazione
Mer 18 Novembre, 2015

La Via Romea Imperiale era una strada lunga più di 1200 chilometri che collegava le città del Sacro Romano Impero a Roma – allacciando in particolar modo l’Urbe con l’Hofburg di Norimberga. La via, dal valore e dal tracciato ormai perso nella notte dei tempi, non era altro che, plausibilmente, il percorso più breve (e meglio strutturato) che collegava Roma al resto d’Europa. Veri e propri fulcri di questo tracciato erano gli snodi economici di Mantova, Modena e Pistoia.

E proprio nella città toscana sabato 21 novembre, dalle 9:30 alle 13, nel Palazzo dei Vescovi di piazza Duomo, verrà presentato un libro che tenta di ricostruire la storia e la funzione dell’indimenticata direttrice viaria medievale.

Il volume, intitolato “La via Romea Imperiale. Mantova, Modena, Pistoia sulla strada dei sovrani germanici” (Settegiorni editore), restituisce per la prima volta quanto emerso grazie a un lungo e approfondito studio, che tenta di mettere insieme ciò che attualmente si sa di quella che può essere considerata come una tra le rotte commerciali più significative del Medioevo, e che metteva in asse le città baltiche della Lega Anseatica e le miniere di salgemma dei Principi Vescovi di Salisburgo. Di questo itinerario, inoltre, si avvalevano anche i pellegrini diretti a Roma.

Gli autori, Iacopo Cassigoli e Gabriele Farinelli, nel testo sottolineano come le valli appenniniche tra l'Emilia e la Toscana anticamente fossero attraversate da molte strade. Quella che chiamiamo Romea in realtà era al tempo una vera e propria serie di diverse rotte non governate, che si adeguavano alle modifiche geomorfologiche dei fiumi e dei suoli. Dal IX secolo in poi si formò una rete stradale che, cambiando più volte i percorsi, ha reso assai difficile identificare i tracciati originali. Nel ricostruirne i confini di tale itinerario si è cercato di tener conto degli studi archeologici, storici e geografici compiuti fino a oggi.

Per gli autori la ricerca conferma quanto la società medievale fosse nomade e quanto, sulle grandi vie di comunicazione assieme alle merci viaggiassero la fede, la cultura e le arti.