Quattro giorni per immergersi nell’autobiografia, nelle storie di vita, nostra e degli altri, attraverso incontri con autori, momenti di approfondimento, laboratori, spettacoli in teatro. E’ questo il primo Festival Nazionale dell’Autobiografia che si svolgerà ad Anghiari dal 1 al 4 Settembre. L’antico borgo accoglie infatti, la sede e le attività della Libera Università dell’Autobiografia, fondata da Duccio Demetrio e Saverio Tutino, ormai punto di riferimento a livello nazionale per chi è interessato all’autobiografia e alla biografia. “Si tratta di un'iniziativa che caratterizza il nostro territorio – ha spiegato l'assessore provinciale alla cultura Rita Mezzetti Panozzi - Quello di Anghiari è infatti il primo festival dell'autobiografia a livello nazionale, un primato che si giustifica con l'esperienza e il lavoro della Libera Università. Voglio sottolineare come il lavoro sia finalizzato non soltanto a parlare di se stessi, ma anche a tracciare una storia parallela della gente e dei luoghi restituendo il racconto a tutta la comunità, con autentico recupero della memoria”.
Ogni giorno, per le strade e le piazze di Anghiari: laboratori per sperimentare su di sé l’arte dell’Autobiografia e strumenti per l’ascolto delle storie di vita degli altri, incontri con autori che si sono cimentati nella scrittura autobiografica nelle più varie forme, sul tema della Poesia, dell’Impegno Civile, della fragilità esistenziale e la cura, approfondimenti teorici su ricerche, testi, progetti, attraverso la presenza di esperti che da anni utilizzano l’autobiografia in vari ambiti.
E la sera, in teatro, per tre sere, il palcoscenico diviene strumento di racconto di sé: Ginetta Maria Fino e Giuseppe (Pino) Maineri, raccontano il loro passato, ma anche la loro vita di ogni giorno, dopo che nel 1996 Pino ha perso la memoria per un coma profondo e perdita di materia cerebrale a causa di un incidente stradale, nello spettacolo Non mi ricordo, giovedì 1 settembre. Venerdì 2 la Fondazione Gaber presenta Gaber se fosse Gaber, di e con Andrea Scanzi, l’autore ripercorre la vita di Gaber, attraverso un percorso di immagini, originale ed inedito, per sottolineare l’attualità del messaggio di Gaber e mantenere vivo il suo pensiero. Infine ultimo spazio del festival dedicato a narrazione di sé sul palcoscenico con Clash to Me-racconto punk di Provincia, di e con Andrea Merendelli, che sul palco con gli Stra racconta attraverso l’amore per i Clash gli eventi e le domande che hanno accompagnato la sua vita e quelle degli altri protagonisti.
Chiusura la domenica mattina, con la presentazione di alcuni testi, tra questi quello di Don Virginio Colmegna , Non per me solo. Vita di un uomo a servizio degli altri , un incontro con il filosofo Salvatore Natoli, che attraverso il racconto della sua esperienza, del suo studio, narra la dimensione del dolore e della felicità nella vita.