Trentadue morti, tra cui quattro bambini, intere famiglie spazzate via, un centinaio di ustionati gravissimi e una città ferita al cuore. La strage del 29 giugno 2009 a Viareggio è stato il più grave disastro ferroviario europeo: quella notte un treno merci carico di Gpl è deragliato, quattrocento metri dopo la stazione, la prima cisterna si è squarciata e il gas è entrato nelle case, facendo esplodere tre palazzine e creando un incendio che ha devastato le strade circostanti.
Sette anni dopo il processo di primo grado si avvia verso la sua fase finale: la sentenza è attesa per la fine di novembre e proprio in questi giorni i pm hanno avanzato le richieste di condanna per gli imputati, tra cui gli allora vertici del Gruppo Fs per cui sono state chieste le pene più alte, fino a sedici anni per l’ex amministratore delegato Mauro Moretti.
Per ricordare quella drammatica notte e chiedere giustizia per le vittime sabato 24 settembre alle ore 20 a Firenze a Forte Belvedere, all’interno del festival culturale Firenze Rivista, si terrà la prima presentazione congiunta del cortometraggio “Ovunque proteggi” e del libro “I treni non esplodono”, che raccontano la strage del 29 giugno. Alla serata parteciperanno anche i presidenti dell’associazione dei familiari delle vittime “Il Mondo che Vorrei”, Marco Piagentini e Daniela Rombi.
“Ovunque proteggi”, con la regia di Massimo Bondielli, scritto insieme a Gino Martella, è stato premiato al Festival di Cannes e al Global Short Film Awards di New York. Da questo corto ha preso vita il progetto di lungometraggio “Il sole sulla pelle”, per cui è stata lanciata una campagna di crowdfunding lanciata sulla piattaforma Produzioni dal Basso. Ne “I treni non esplodono” invece i due autori, Federico di Vita e Ilaria Giannini, con un lavoro durato più tre anni hanno raccolto le storie dei parenti, dei superstiti e le deposizioni del tribunale, dando vita a una narrazione corale dove si trovano ad esempio le voci di Silvano Falorni, che ricorda la ricerca del fratello Andrea, spazzato via dall’esplosione, o quella di Anna Maccarone, che ha combatte per mesi contro le ustioni.
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