Dietro le sbarre c’è qualcuno che studia. Per rendersi più facile il ritorno nella società civile una volta scontata la pena. Si è insediato ieri il comitato didattico dell’Università di Siena che opererà presso il carcere di San Gimignano, così come stabilito da un protocollo di intesa tre i 3 atenei toscani e il Provveditorato regionale dell'amministrazione penitenziaria della Toscana.
L’esperienza è attiva da cinque/sei anni e “rappresenta un’opportunità fortemente educativa – dichiara il delegato recentemente nominato dal rettore dell'Università di Siena per il polo universitario penitenziario, Fabio Mugnaini – in grado di interpretare a pieno la funzione sociale dell'Università nel costruire la cittadinanza e nel restituirla”.
Per ora sono una ventina i detenuti del carcere di San Gimignano che stanno compiendo i loro studi universitari seguendo i programmi dei corsi di laurea delle facoltà di Scienze politiche, Economia e Lettere e filosofia dell'Università di Siena.
“La direzione – ha detto la dottoressa Rita Barbera, direttrice del carcere – punta molto su questo progetto. L'esperienza degli anni passati è decisamente positiva e questo protocollo regionale potrà favorire la diffusione degli studi universitari tra i detenuti che hanno i requisiti per l'iscrizione agli studi, ai fini del reinserimento sociale”.
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Studiare dietro le sbarre. Per uscirne
Va avanti il progetto didattico dell’ateneo senese presso il carcere di San Gimignano. Una ventina i detenuti iscritti

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