Il territorio del comune di Talla situato nel cuore del Pratomagno è un luogo di grande fascino, ricco di importanti riferimenti storico-paesaggistici e non ancora aggredito dal turismo di massa. I boschi di castagni e faggi offrono la possibilità di facili escursioni a contatto con la natura che in quest’area mostra il suo lato più selvaggio. Uno degli itinerari da percorrere è sicuramente quello che conduce alla badia di Santa Trinita in Alpe, che si raggiunge dalla località Pantenano seguendo un sentiero sterrato. Siamo sul monte Lori nei pressi del torrente Capraia: qui in mezzo ad una radura che si apre tra gli abeti troviamo le vestigia di una antichissimo edificio, costruito poco prima dell’anno Mille, che il tempo e i saccheggi hanno privato del tetto e delle mura perimetrali. Fondata da due monaci di origine tedesca, gli eremiti Pietro ed Eriprando, che usarono tecniche costruttive proprie della tradizione nord europea, la badia visse il suo periodo di massimo splendore tra l’XI e il XIV Secolo, quando estendeva la sua giurisdizione su molte chiese del Casentino e del Valdarno Superiore. Nel Quattrocento Santa Trinita in Alpe venne assegnata all’Abbazia di Vallombrosa, quindi divenne proprietà dei marchesi Corsi e dei Cassi di Capraia. Già nell’Ottocento la struttura era ridotta a rudere ed era quasi impossibile leggerne l’impianto architettonico originale. Negli anni Settanta del Novecento, alcuni intelligenti lavori di ripristino hanno consolidato i resti dell’edificio insidiati da una fitta boscaglia. La chiesa presentava una pianta a croce latina con un abside semicircolare illuminato da una bifora, ed era divisa in tre navate da una serie di colonne. Una transenna in pietra arenaria divideva la chiesa a metà e sotto il presbiterio è stata rinvenuta la cripta costituita da un piccolo ambiente con due colonne. Gli edifici monastici e la sacrestia si trovavano accanto al braccio destro del transetto, mentre la torre campanaria di cui si legge la pianta quadrangolare si ergeva nei pressi dell’area presbiteriale. Alla badia di Santa Trinita sono stati dedicati importanti studi che hanno cercato di mettere in luce il ruolo del monastero rispetto alla rete viaria esistente e le causa principali della sua decadenza. In quest’area passava la strada che dalla Valdambra andava in Valdarno incrociando la Setteponti. L’abbazia ricopriva dunque una posizione strategica, che ne faceva un punto di riferimento importantissimo per i collegamenti tra il Casentino e Firenze. Sulle cause della sua marginalizzazione e del progressivo abbandono gli studiosi hanno dato pareri discordanti anche se il mistero sulla decadenza della badia di Santa Trinita, sembra da ricondursi alla crisi economica che nel Trecento si abbatté sull’area.