Cultura/ARTICOLO

Teatro diffuso: 6 milioni di euro per le "Residenze in Toscana"

La Regione finanzia per altri tre anni il progetto che promuove il teatro nei piccoli spazi sul territorio

/ Redazione
Gio 13 Dicembre, 2018

Sarà finanziato dalla Regione con altri 6 milioni di euro per il prossimo triennio 2019-2021 il progetto "Residenze in Toscana", il sistema teatrale che sostiene e promuove la diffusione della cultura, delle arti e dello spettacolo prendendo forza dai piccoli spazi.
Il progetto, frutto della collaborazione virtuosa tra i vari soggetti sparsi sul territorio, si è confermato valido strumento per creare occasioni di incontro tra l'offerta culturale e la pluralità di istanze che sono rappresentate da ogni singola comunità.

"E' la forza dei piccoli spazi, diffusi capillarmente in tutta la Toscana, che può creare una reale occasione di incontro tra offerta culturale e pluralità di istanze che ogni singola comunità rappresenta – ha sottolineato la vicepresidente della Toscana, Monica Barni - la sfida che ci attende per il prossimo futuro non sarà solo consolidare e diversificare l'offerta, ma ampliare la relazione tra il sistema delle Residenze e il più ampio sistema dello spettacolo toscano per costruire un rapporto organico tra le istituzioni del sistema e le comunità che le Residenze incarnano e rappresentano".

Sul territorio regionale sono state attivate 23 residenze, tra individuali e multiple, animate da 33 imprese teatrali che agiscono in 57 spazi teatrali in convenzione con 43 amministrazioni comunali. Dal 2016 al 2018 tali residenze hanno programmato nei loro teatri oltre 5mila spettacoli, per un totale di 411mila spettatori paganti e un volume d'affari complessivo di quasi 32 milioni di euro. L'investimento pubblico totale tra Regione, Comuni e Mibac nel totale dei tre anni è stato pari a 14 milioni e 700mila euro.

"Le residenze artistiche teatrali - ha dichiarato l'assessore regionale al bilancio, Vittorio Bugli - sono veri e propri presidi culturali e sociali. Permettere alle residenze di continuare a lavorare vuol dire salvaguardare i territori e le menti dei nostri bambini, dei giovani e degli adulti che partecipano ai loro spettacoli, interagiscono e socializzano con le altre persone. E' anche un mondo di inclusione e integrazione: penso ai progetti teatrali con i migranti, esempi concreti di coinvolgimento attivo di richiedenti asilo in attività teatrali del territorio, contro ogni tipo di intolleranza e razzismo."