Dopo l’applauditissimo debutto nazionale al Teatro Carcano di Milano nel gennaio 2013 e una prima tournée di successo, il Teatro della Pergola partecipa al riallestimento e al nuovo debutto della Coscienza di Zeno, un altro particolare dell’affresco sui grandi protagonisti del Novecento con lo sguardo sempre rivolto all’Europa e al mondo che Maurizio Scaparro ha composto nelle ultime felici stagioni teatrali insieme a quelli di Raffaele Viviani, Eleonora Duse, Vitaliano Brancati.
Protagonista nel ruolo di Zeno Cosini Giuseppe Pambieri, già insieme a Scaparro nel Sogno dei Mille e fin sulle guglie del Duomo di Milano nel luglio 2012 con lo spettacolo Assassinio nella cattedrale di Eliot; attore tra i più versatili del nostro teatro, tratteggia il suo personaggio con tocchi insieme ironici e meditativi.
Maurizio Scaparro raccoglie la non facile scommessa di portare sulla scena il capolavoro sveviano, non catalogabile come romanzo d’azione o d’intreccio, bensì libro d’iniziazione e introspezione. Sceglie lo storico adattamento che Tullio Kezich realizzò per il teatro nel 1964, primo interprete, nello stesso anno, Alberto Lionello, seguito nel 1987 da Giulio Bosetti con la regia di Egisto Marcucci e nel 2002 da Massimo Dapporto con la regia di Piero Maccarinelli.
Per Scaparro oggi è necessario tornare a Svevo perché “sapeva guardare avanti. Non mi riferisco solo alla famosa immagine con cui chiude La coscienza di Zeno, quella profetica idea di un' esplosione nucleare. Dico che se si rilegge il romanzo attentamente, il profilo di quell'ornino di fumo, Zeno Cosini, prende forma dentro l'immagine di una città dominata dal commercio e dalla Borsa: le azioni salgono e scendono, la speculazione e i profitti segnano le vite e le vicende. A tutto ciò la letteratura era disabituata. La dimensione economica che cambiò la vita di Zeno Cosini, e dello stesso Svevo, è quella che sta cambiando adesso le nostre vite».
Sullo sfondo di una Trieste cosmopolita e mercantile ma anche crogiolo culturale della mitteleuropa tra la fine della Belle Epoque e la Prima guerra mondiale, si svolge la vicenda di Zeno Cosini, che, partendo da una seduta psicanalitica, evoca i momenti salienti della sua vita (la morte del padre, l’amore non ricambiato per una fanciulla, il matrimonio di ripiego con una sorella di lei, la rivalità con il cognato Guido - che muore suicida - la relazione extraconiugale con Carla). Fragile e inadeguato di fronte ai cambiamenti della società, pieno di tic e di nevrosi, si dichiara “malato”, ma la sua malattia è tutta di origine psicologica. Di fronte alla vita Zeno riesce però sempre a mantenere un atteggiamento ironico e distaccato (“La vita non è né brutta né bella, ma è originale”) che gli permetterà di capirla meglio e , quindi, di crescere; uomo nuovo in cerca di un modo di essere plausibile in un mondo che sembra sfuggirgli.
Lo Zeno di Pambieri “è l’uomo normale, i suoi difetti e le sue timidezze li ritroviamo in noi stessi e scopriamo anche, tutto sommato, che le nostre debolezze possono essere un elemento di vittoria. Alla fine Zeno vince sulla vita.” Sarà lui a dire il bellissimo, inquietante monologo finale sulla ferocia e l’inutilità di quella guerra che di lì a poco avrebbe rivoluzionato tutto.
Info: www.teatrodellapergola.com
Orario spettacoli: dal martedì al sabato: ore 20.45, domenica: ore 15.45. Lunedì riposo.
Prezzi biglietti interi: Platea: € 30, Posto Palco: € 22, Galleria: € 15
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