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The State of the Union: tutto il convegno in diretta web

Riflettori puntati su clima, energia e sostenibilità: il governatore della Toscana Enrico Rossi presenta le azioni intraprese dalla Toscana in campo energetico

/ Redazione
Mar 10 Dicembre, 2013
palazzo vecchio


Per due giorni Firenze diventa capitale dell’Europa: il 9 e 10 maggio
si svolge la Conferenza sugli Stati Generali dell'Unione, che vede a Palazzo Vecchio, nel Salone dei Cinquecento, i maggiori esperti dell’UE.  La due giorni vede anche la partecipazione del sindaco di Firenze Renzi e del presidente della Regione Toscana Rossi. Tra gli ospiti anche il presidente del Consiglio Mario Monti e il presidente della Commissione europea José Manuel Barroso. L’appuntamento è suddiviso in tre diverse sessioni articolate su due giornate.

Le due sessioni del 9 maggio saranno dedicate all’attuale situazione economica europea e al ruolo dell’Unione Europea nel mondo mentre la terza ed ultima sessione del 10 maggio si concentrerà sulla politica energetica europea.

Il 12 e 13 maggio a Firenze torna l'appuntamento con la Notte Blu, l'evento dedicato all’Europa, alle sue culture, alle sue tradizioni, alle sue diversità, ai suoi sapori. Una grande esperienza collettiva ed urbana che si snoda in un arco temporale di 27 ore tra strade, piazze, ville, negozi, teatri, cinema dal centro alla periferia della città di Firenze seguendo il filo conduttore dell’Europa, ma anche dei tanti non europei che vivono, lavorano, studiano nel vecchio continente contribuendo alla sua prosperità ed al suo sviluppo. La Notte Blu è quindi un'occasione di confronto e di riflessione, ma anche e soprattutto un momento di festa, di divertimento e di incontro. Quest'anno la Notte Blu è prevalentemente dedicata ai temi dello sport e del gioco per celebrare la designazione di Firenze a "Città Europea dello Sport 2012".

Per il programma completo:
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10 MAGGIO
8.45 – 18.15, SESSION 3: LA POLITICA ENERGETICA NELL’UNIONE EUROPEA

L’Unione europea si trova ora ad un punto cruciale per la sua politica energetica. L’obiettivo prioritario è il completamento del mercato interno dell’energia entro il 2014. Se ne parla fin dal 1990 ma la prima legge europea risale solo al 1996. Perché c’è voluto così tanto? E cosa possono aspettarsi i cittadini europei da questo mercato? Prezzi più bassi? Forse più stabili? Migliori approvvigionamenti? Un’armonizzazione delle condizioni energetiche in Europa?
Allo stesso tempo, già dal 2007 – grazie alla Presidenza tedesca dell’UE – quella del cambiamento climatico è diventata una questione sempre più pressante nell’agenda europea; attualmente gli strumenti utilizzati per ridurre le emissioni di gas ad effetto serra sono tre: tassare l’inquinamento tramite i permessi di emissione (EU ETS), promuovere le energie rinnovabili tramite tariffe feed-in e ridurre il consumo di energia attraverso misure di efficienza energetica. Questi strumenti funzionano? E se sì, qual è il migliore per attenuare il cambiamento climatico? O forse c’è bisogno di tutti e tre per raggiungere lo scopo? Un’Europa in piena recessione può davvero permettersi una politica sul cambiamento climatico che sia autonoma ed indipendente? La sicurezza degli approvvigionamenti, poi, è un’altra questione chiave nel panorama europeo: l’Unione produce sempre meno combustibili fossili (petrolio, carbone e gas naturale), e ne importa in quantità sempre maggiore.
Sviluppare un’energia verde potrebbe richiedere almeno quarant’anni. Nel frattempo, l’UE riceverà abbastanza energia al momento e al posto giusti? I paesi produttori e i paesi di transito investiranno in quantità e in tempi conformi ai nostri bisogni? Lo stoccaggio energetico rimarrà a livello nazionale o riusciremo ad averne uno a livello europeo? Gli Stati Membri dovrebbero proteggersi e aiutarsi a vicenda in caso di danni naturali o da parte di paesi terzi? Saremmo più forti se uniti a livello europeo?
A partire dal 2004-2007, l’UE ha costruito un nuovo concetto di politica comune: la politica energetica “europea”; tuttavia, quella energetica è sempre rimasta piuttosto una “questione sovrana”, nazionale. Quello che affermiamo è che la politica energetica a livello europeo si fonda su tre pilastri: il completamento del mercato interno, l’attenuazione del cambiamento climatico e la sicurezza degli approvvigionamenti. Ma questo corrisponde alla realtà? Di fatto, il nostro mercato interno aumenta o riduce la sicurezza energetica? Le nostre politiche sul cambiamento climatico rafforzano o indeboliscono il mercato interno? La necessità di una sicurezza degli approvvigionamenti è più compatibile con un maggiore utilizzo di energie rinnovabili o piuttosto con una diminuzione degli accordi con i nostri ricchi “vicini energetici”?

Per rispondere a tutte queste domande il 10 maggio la State of the Union ospiterà un gruppo d’esperti e decision-makers di prim’ordine provenienti dalla Commissione europea, dall'Agenzia Internazionale dell'Energia, dalle compagnie e dal mondo accademico.
Jean-Michel Glachant, Direttore della Florence School of Regulation (EUI), è il coordinator accademico della sessione. Tra i moderatori: Claude Mandil, ex Direttore, International Energy Agency, Denny Ellerman, Loyola de Palacio Climate Policy Research Unit EUI, Leigh Hancher, Professore, Tilburg University e Simon Wright, The Economist. Tra gli altri relatori: Jürgen Groβmann, CEO, RWE; Daniel Dobbeni, CEO, Elia e Presidente, ENTSO-E; Philip Lowe, Direttore Generale, Commissione Europea – DG Energy; Jos Delbeke, Direttore Generale, Commissione Europea – DG Climate Change; Alberto Pototschnig, Direttore, ACER.