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Ti ho sposato per allegria Chiara Francini a "La Pergola"

Prima nazionale a Firenze dal 28 dicembre. L'attrice fiorentina in una commedia allegra e ironica che scherza e fa riflettere sulla famiglia

/ Redazione
Mar 24 Dicembre, 2013
Chiara Francini in prima nazionale a La Pergola di Firenze

Altra prima nazionale al Teatro La Pergola di Firenze che -  dopo Stefano Accorsi e Pierfrancesco Favino - porta sulla scena Chiara Francini, l'attrice di "casa" nota per i film girati con Leonardo Pieraccioni, Fausto Brizzi, Spike Lee e Peppi Corsicato. L'appuntamento è con la brillante commedia "Ti ho sposato per allegria" di Natalia Ginzburg,  diretta dal regista Piero Maccarinelli, in programma dal 28 dicembre prossimo al 5 gennaio 2014.

“Tornare a teatro è stata una scelta consapevole, una scelta di testa, ma soprattutto di cuore. Ti ho sposato per allegria è un testo bellissimo – racconta Chiara Francini – parla di una storia d’amore meravigliosa, così attuale, così vicina a quello che dovrebbe essere l’equilibrio di coppia: un’alchimia perfetta tra uomo e donna.”

L'attrice sarà accompagnata sul palcoscenico da Emanuele Salce. Anche lui,  come la fiorentina Francini, ha lavorato con i migliori registi. Tra questi Scola, Risi e Pupi Avati. Salce, "orfano d'arte", come ama lui stesso definirsi (era figlio di Luciano Salce), è stato cresciuto da Vittorio Gasmann, compagno di sua madre, Diletta D'Andrea. Insomma, un artista cresciuto a pane e cinema. 

“Sono nato metà degli anni Sessanta, quando mio padre metteva in scena il testo della Ginzburg – ricorda Salce – Probabilmente sono stato tenuto in braccio in qualche camerino di uno dei teatri in cui veniva rappresentata la commedia, che fu un grande successo, replicata per più stagioni, e il film fu proprio il seguito di questa gioiosa accoglienza del pubblico.”

Una commedia allegra, sfrontata, ironica che racconta di Pietro, un avvocato di solida estrazione borghese, pacato e abituato a una vita regolare. Giuliana è una giovane donna assai spiantata, svitata e pasticciona, con alle spalle una vita sregolata e una fuga da casa giovanissima. I due dopo essersi ncontrati, si piacciono e dopo un mese si sposano. Ma, ad una settimana dal matrimonio, un matrimonio fatto per "allegria" ecco che l'eurofia viene smorzata dalle "regole" che impone la famiglia. Nasce quindi il gioco (divertentissimo e insieme triste) della “casa”, con tanto di suocera, cognatina e governante, tutti insieme a fare il teatrino delle proprie parti. E con esso, per uguale allegria, la Ginzburg fa nascere il gioco del suo teatro.

L'autrice stessa, in uno scritto del 1989, ricorda così la nascita della sua divertente commedia: "Veniva fuori allegra perché la scrivevo in fretta, senza piegarmi a respirare malinconie, o fermandomi a respirarle solo per brevi istanti. La scrivevo in fretta nel timore di non riuscire a concluderla. In fretta e per noia - spiegava la Ginzburg.  Sapevo bene che non bisogna mai scrivere per noia: la noia è quasi sempre infeconda. Alla noia non si deve ubbidire. Però via via che scrivevo la noia spariva. L 'ho finita in una settimana".