Pressione fiscale, aumento dei prezzi e forti criticità nel mercato del lavoro determinano nel primo trimestre 2012 un calo delle vendite al dettaglio in Toscana del 5,4% rispetto allo stesso periodo del 2011, un risultato negativo raggiunto precedentemente solo nei primi 3 mesi del 2009. I dati presentati nel “Rapporto sulla Congiuntura delle Imprese del Commercio al dettaglio” realizzato da Unioncamere Toscana nell’ambito dell’Osservatorio Regionale sul commercio, evidenziano anche un peggioramento del clima di fiducia: perfino il settore alimentare passa a previsioni negative per le vendite dei prossimi mesi ed il clima fra gli operatori commerciali del non alimentare diviene sempre più pessimista.
“I dati diffusi oggi mi preoccupano molto. Il commercio al dettaglio vive un momento di difficoltà gravissima che può avere ricadute sempre più pesanti sull’occupazione e sull’economia regionale”, commenta l’assessore regionale al commercio, Cristina Scaletti.
Il calo delle vendite è più pronunciato nei piccoli negozi (1-5 dipendenti) che registrano un -7,4%, seguiti dalle medie strutture (6-19 dipendenti) che perdono 6 punti percentuali di fatturato e peggiorano nettamente il quadro di lento recupero che si stava delineando nella seconda metà del 2011. La grande distribuzione toscana (20 dipendenti e oltre) perde l’1,6%, si tratta del secondo trimestre consecutivo di netta contrazione.
Analizzando il periodo dal 2005 ad oggi si nota che il piccolo commercio di vicinato ha ridotto del 27% il proprio giro d’affari, la media distribuzione di quasi il 20%, mentre la grande distribuzione è riuscita comunque a innalzare di 5 punti percentuali i propri fatturati di vendita rispetto al 2005.
Venendo ai settori, nei primi tre mesi del 2012 il settore alimentare registra un -4,8% e il non alimentare un -6,8%. Nel no food calano soprattutto le vendite degli esercizi specializzati in prodotti per la casa-elettrodomestici (-9,1%) e abbigliamento-accessori (-6,7%), l’unico settore che si dimostra in grado di tenere è il de-specializzato (ipermercati, supermercati e grandi magazzini), che in Toscana apre il 2012 con un leggero incremento di fatturato (+0,3%).
A conferma della stretta dei consumi arrivano le dichiarazioni degli imprenditori sulle giacenze: nel primo trimestre del 2012: solo il 3% le ritiene scarse a fronte di un 85% che le considera adeguate e il 12% in esubero – dato in crescita rispetto ad un anno prima.
A limitare una eventuale ripresa dei consumi, arrivano anche i dati relativi all’aumento dei prezzi al consumo dei beni del commercio al dettaglio: +2,2% in Toscana nel primo trimestre 2012. In particolare rincarano i generi alimentari (+2,9%), abbigliamento-calzature e mobili-prodotti per la casa aumentano dell’1,5%. Relativamente al numero delle unità commerciali locali, il tasso di crescita nel primo trimestre 2012 si attesta al +1,1%, contro il +1,5% medio del triennio 2009-2011, aumentano in particolare gli esercizi specializzati nella vendita di prodotti non alimentari (+2,9% da marzo 2011 a marzo 2012, quasi 1.000 unità in più).
Per il prossimo aprile-giugno le aspettative degli imprenditori commerciali toscani peggiorano, con un maggior pessimismo negli esercizi di vicinato e note positive soltanto fra gli operatori della grande distribuzione.
Necessario l'intervento della Regione Toscana e riguardo questo interviene l'assessore: “Continueremo a lavorare per sostenere il piccolo commercio. Esempi concreti i centri commerciali naturali e ‘Vetrina Toscana’. Il successo di progetti come ‘Pesce dimenticato’ dimostra che la strada intrapresa è quella giusta”.
“Su un piano più generale – ricorda poi Scaletti – abbiamo presentato un ricorso contro la liberalizzazione selvaggia prevista dal decreto Monti, su cui aspettiamo il pronunciamento della Corte Costituzionale. Siamo infatti convinti che liberalizzare con equilibrio e armonia sia la strada giusta per tutelare l’intero sistema economico. In questo nostro impegno – conclude l’assessore – sta anche la nostra prossima proposta di legge sui criteri di apertura della grande distribuzione, per evitare il proliferare senza regole di mega centri commerciali”.
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Toscana, commercio al dettaglio: - 5,4%
Il calo riguarda soprattutto i piccoli negozi e le medie strutture. Scaletti: " Il settore è in difficoltà"

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