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Toscana: in calo l'accesso al credito Più penalizzate le piccole imprese

Il credito bancario ha subito un rallentamento anche nel secondo trimestre di quest'anno: i prestiti alle aziende scendono dell'1%

/ Redazione
Mar 21 Ottobre, 2014

Ancora in diminuzione il credito bancario in Toscana. Anche se i depositi delle famiglie e dalle imprese toscane presso le banche continuano a crescere anche nel secondo trimestre di quest’anno (+3,4%), in Toscana il credito bancario alla clientela mostra ancora un rallentamento (-2,3%) a causa dell’andamento negativo del ciclo economico e della debolezza degli investimenti. I prestiti alle imprese diminuiscono dell’1%, un ritmo minore rispetto al trimestre precedente, mentre la contrazione dei prestiti alle famiglie procede ad un ritmo leggermente inferiore (-0,6%). In Toscana, come in tutta Italia, la situazione più preoccupante continua ad essere quella delle imprese di minori dimensioni (-2%).

“Nonostante i criteri di erogazione del credito siano diventati leggermente meno restrittivi rispetto al recente passato – ha sottolineato Stefano Morandi, vicepresidente di Unioncamere Toscana – i flussi di finanziamento che si dirigono al sistema produttivo stanno ormai diminuendo da oltre due anni, da quasi tre nel caso delle piccole imprese. Questo ci conferma la convinzione che purtroppo la luce in fondo al tunnel è ancora distante. In questo quadro è di vitale importanza che la legge di stabilità per il 2015 preveda formule che denotino la volontà di rafforzare e migliorare le relazioni tra banche ed imprese”.

A livello settoriale la contrazione del credito ha riguardato in particolare le imprese appartenenti al settore delle costruzioni (-1,7%), e dei servizi (-2,5%), mentre è più contenuto per il comparto manifatturiero (-0,9%). Per quanto riguarda i tassi di interesse sui prestiti a breve termine concessi dalle banche, il costo del credito è più alto rispetto alla media nazionale, perché la Toscana presenta un maggior livello di rischio del settore produttivo: a soffrire di più sono le piccole imprese e il settore delle costruzioni.

Il tasso di decadimento, calcolato come rapporto fra il flusso di nuove sofferenze e la consistenza dei prestiti in essere all’inizio del periodo, ha raggiunto preoccupanti livelli nel corso degli ultimi trimestri (4,7% nel caso delle imprese), pari a circa quattro volte quelli osservati nel periodo precedente l’insorgere della crisi. Le difficoltà di rimborso dei crediti si sono riscontrate soprattutto nel settore edile (dove da circa un anno si è attestato attorno al picco del 10%) e nel manifatturiero, a causa della crisi della metallurgia.