La Regione manterrà invariate le risorse destinate a biblioteche e archivi, considerate risorse fondamentali per la crescita culturale, sociale e civile: un milione 220mila euro la cifra stanziata stamani, che sfora i 2 milioni complessivi grazie al cofinanziamento da parte degli enti locali.
Le biblioteche sono l'istituzione culturale più diffusa in Toscana, più dei musei o dei teatri, ma i finanziamenti regionali non vanno a biblioteche singole (circa 600 quelle coinvolte) bensì alle 12 Reti documentarie toscane. Si tratta di veri e propri network cooperativi, di scala per lo più provinciale, di istituzioni che condividono la gestione di risorse, piattaforme informatiche e strumenti informativi, servizi e attività per il pubblico: un'esperienza fortemente sostenuta dalle politiche regionali e ormai consolidata, tra le più rilevanti a livello nazionale.
I progetti finanziati prevedono numerosi interventi per la conservazione e il restauro del patrimonio storico bibliografico e archivistico, lo sviluppo delle banche dati catalografiche e delle collezioni digitali, la promozione della lettura, l'ampliamento dei servizi. Oltre 575mila euro saranno destinati all'acquisto di libri e di materiale documentario per l'arricchimento dell'offerta al pubblico.
"Se dovessi ridurre in uno slogan l'azione decisa stamani con la Giunta – afferma l'assessora regionale alla cultura Sara Nocentini – lo racchiuderei in tre parole: contaminazione, intersettorialità, trasversalità. Ritengo strategico infatti che le politiche bibliotecarie regionali interagiscano con quelle educative, ma anche con le politiche socio-sanitarie e con tutte le azioni di settore per la valorizzazione dei territori: in parole povere, commercio e turismo. Abbiamo l'idea di un sistema di interscambio che si alimenta e produce crescita sociale e civile".