Made in Toscana/ARTICOLO

Toscana regione del vino: sesta produttrice al mondo

Bisogna puntare sull'export e aumentare la produzione vinicola per essere presenti sempre di più nei mercati internazionali: ecco i temi al centro del forum che si è tenuto a Firenze

/ Redazione
Mar 10 Dicembre, 2013
vino
La Toscana nel 2012 si è confermata la sesta regione al mondo produttrice di vino, con il 57% della produzione a denominazione di origine controllata caratterizzata dalla presenza di 42 etichette di cui 6 DOCG e 26 DOC. Tra queste, il Chianti Classico è quella che pesa maggiormente sulla produzione regionale con una quota del 26% in aumento del 3,7% rispetto all’anno precedente e il distretto dei vini del Chianti ha visto crescere dell’8,5% il suo export.

Di questi scenari ma anche di case history di successo si è discusso questa mattina al “Forum Economie Filiera Vitivinicola del Centro Italia” che si è tenuto a Villa Fabbricotti, presso Firenze, nel corso di una tavola rotonda alla quale ha partecipato anche l’assessore regionale all’agricoltura Gianni Salvadori.
“La produzione toscana si è concentrata sulla qualità e sulle innovazioni di prodotto e di produzione, sostenuti anche da una incrementata certezza nei sistemi dei controlli – ha spiegato Salvadori – la tracciabilità genomica dei vigneti è una fase impegnativa ma fondamentale per assicurare il vantaggio competitivo costituito dalla certezze del territorio di produzione”.

Si stima che nel 2013 il consumo mondiale di vino supererà la produzione, che è in calo del 6% in tutto il mondo. Anche l’Italia segue il trend negativo ma nonostante questo lo scorso anno ha riconquistato la leadership mondiale come produttore e con una quota del 16,5%, è tornata così davanti alla Francia. Il mercato vitivinicolo rappresenta per l'Italia e per la Toscana un'opportunità su cui puntare sempre di più.
“A livello immagine, moda, componente emozionale i vini toscani dettano le regole, ma si deve lavorare per raggiungere quantità superiori per essere presenti in maggiori parti del mondo e contrastare le nuove produzioni – ha commentato Enrico Viglierchio, direttore generale del Castello Banfi – inoltre il numero totale di ettolitri prodotti nel territorio è spacchettato in un numero elevatissimo di etichette (oltre 500) che non comunicano tra loro e non consentono un approccio commerciale di più grande respiro”.