Per la prima volta, il Piano Sanitario 2011-2015 della Regione Toscana sarà integrato con quello sociale e partirà dalle indicazioni dei cittadini.
La stesura del Piano sarà infatti preceduta da una fase di ascolto che prenderà l’avvio dal mese di marzo: i lavori si concluderannoa d ottobre.
Gli assessori al diritto alla salute Daniela Scaramuccia e al sociale Salvatore Allocca hanno presentato stamani la fase di avvio della redazione del nuovo Piano, i cui lavori si concluderanno a ottobre. “Gli studi condotti negli anni passati hanno dimostrato che i comportamenti adottati e le disuguaglianze sociali, culturali, economiche incidono sul livello di salute delle persone - sottolinea l'assessore al diiritto alla salute della Regione, Daniela Scaramuccia - per garantire un accesso che sia realmente equo, è importante quindi, prima analizzare i comportamenti in tutte le loro caratteristiche, ed essere poi in grado di promuovere azioni che possano aiutare le persone a modificare quelli che sono nocivi alla salute. E’ necessario che la sanità impari a riconoscere le peculiarità di ciascuna persona, con le sue specificità di tipo sociale, economico, culturale, per garantire risposte adeguate ed efficaci. La sfida è comprendere che diversi individui affrontano in maniera diversa il proprio percorso di salute”.
"Sarà perciò un anno “denso” di lavoro e di progettazione - aggiunge l'assessore al sociale, Salvatore Allocca - un anno non facile che dovrà misurarsi con le sfide a cui ci chiama la complicata situazione economica nella consapevolezza che si potrà rilanciare un nuovo sviluppo solamente se riusciremo a salvaguardare e rilanciare la coesione della nostra società come tratto storico dell’azione di governo della Regione Toscana“.
Un sistema sanitario a misura della persona: intervenire sulle disuguaglianze
Sulla base delle evidenze degli ultimi anni, è emerso che vi sono gruppi omogenei di individui che hanno lo stesso background sociale, culturale, economico, e che hanno gli stessi comportamenti e anche le stesse patologie. In Toscana, l’impatto delle disuguaglianze è stato stimato, per esempio, in circa 70-110 decessi per centomila persone per anno, attribuibili al differenziale di livello di istruzione. Questa valutazione è stata realizzata dallo Studio Longitudinale Toscana (SLTo), che ha seguito dal 1981 al 2005 i residenti dei Comuni di Firenze, Livorno e Prato.
Dallo studio citato risulta che oggi in Toscana le disuguaglianze socio-economiche si riflettono in una sovramortalità precoce, maggiormente a carico degli uomini, e relativamente a cause specifiche legate alla professione e alle abitudini di vita. Rispetto al servizio di ricovero ospedaliero il bisogno di assistenza attenua le differenze tra i cittadini e le opportunità sono le stesse per tutti, ma la letteratura epidemiologica è concorde nel mostrare che le classi sociali più alte utilizzano maggiormente l’assistenza extra-ospedaliera, sia specialistica che di medicina generale, mentre le classi sociali più svantaggiate non riescono a sfruttare adeguatamente le soluzioni alternative al ricovero ordinario.
Qualche esempio di quanto le differenze socio-economico-culturali influiscano sulle differenze di salute. Dalle indagini condotte sulla popolazione toscana negli anni passati dal MeS, il Laboratorio Management e Sanità della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, risulta che gli anziani non hanno comportamenti omogenei: una parte frequenta poco i servizi distrettuali, fa un basso uso del medico di famiglia ed ha una prevalenza di ricoveri non programmati; un’altra parte di essi invece li utilizza anche più del necessario. Riconoscere i diversi gruppi di popolazione permette quindi di individuare meglio i bisogni e rispondere in modo più adeguato. Da uno studio dell’Ars (Agenzia regionale di sanità) su comportamenti e stili di vita, emerge, per esempio, che i fumatori si collocano soprattutto nelle fasce bassa e medio-bassa per quanto riguarda livello di istruzione e classe sociale. Ancora, il 37,10% dei bevitori a rischio appartengono alla c lasse sociale bassa, il 26,10% a quella medio-bassa.
“Per questo – sottolinea l’assessore Scaramuccia – è importante investire competenze e risorse nella prevenzione primaria e nella promozione della salute, nella consapevolezza che la vera ricchezza di un territorio è rappresentata dalla salute dei propri cittadini, e che i determinanti di salute sono strettamente collegati agli aspetti socio-economico-culturali. Per poter realmente incidere sulle differenze di salute, il sistema deve intervenire sugli stili di vita adottati dagli individui con proposte che tengano conto delle differenze e delle modalità con cui ognuno si relaziona con il sistema sanitario regionale”.
Le linee guida del nuovo Piano
“Il nuovo Piano Sanitario e Sociale Integrato – dicono gli operatori del gruppo di lavoro che ne seguirà la stesura – sposterà l’asse sul territorio, perché là è possibile intervenire prima che il bisogno di salute si presenti, e quando lo stesso bisogno di salute non trova più risposte efficaci nei nostri ospedali innovativi e tecnologicamente avanzati”.
Questi gli ambiti su cui si apre il confronto con i cittadini:
- Intervenire fin dall’infanzia sugli stili di vita: obesità, attività fisica, istruzione, ecc.
- Ridurre al massimo le disequità sociali: disagio, abitazione, ecc.
- Concentrare l’attenzione sulle potenzialità dei soggetti, ossia sulla responsabilità di ognuno di essere il protagonista consapevole del proprio percorso di cura.
- Migliorare l’accesso e l’efficacia dei servizi territoriali, liste d’attesa, specialistica, rete ospedaliera.
Partecipa al Piano: parte la fase di ascolto
La redazione del PSSIR sarà preceduta da un fase di ascolto che parte con il mese di marzo. Con la fattiva collaborazione di Anci, Uncem, Società della Salute, il gruppo di lavoro incaricato della stesura del Piano incontrerà cittadini e operatori. Primo obiettivo, comprendere meglio la percezione dei cittadini riguardo ai servizi sociali e sanitari e conoscere da vicino il territorio toscano e le peculiarità dei contesti locali. Questo, perché il Piano, essendo appunto integrato sanitario e sociale, non si limiterà ai settori canonici della salute, ma interverrà anche in ambiti apparentemente meno legati alla salute, ma in realtà fortemente determinanti: l’ambiente, gli stili di vita, il livello socio-culturale. Il territorio toscano verrà diviso in settori, nei quali verranno aperti tavoli di confronto.
La seconda direttrice della fase di ascolto coinvolgerà i professionisti, attraverso il “Sole 24Ore Sanità Toscana” e una pagina web del sito della Regione Toscana dal titolo “Partecipa al Piano”. Tutti gli operatori che vorranno esprimere le proprie valutazioni e avanzare le proprie proposte per il nuovo Piano, all’indirizzo www.regione.toscana.it/partecipaalpiano troveranno un modulo organizzato per aree di intervento (integrazione, rete degli ospedali, organizzazione, ecc.).
Utilizzando il modulo, potranno inviare idee, proposte, suggerimenti, all’indirizzo mail pianosanitariosociale@regione.toscana.it. Le proposte saranno lette dal gruppo di lavoro dedicato. I contributi saranno pubblicati sul “Sole 24Ore Sanità Toscana” e sul sito regionale. In questo modo, anche i cittadini e gli operatori potranno realmente partecipare ad una fase che di solito rimaneva limitata ai settori regionali specifici.