Cultura/ARTICOLO

Trattoria degli autotreni, palcoscenico di Pistoia

Poeti, pittore e gente di cultura in un locale che ha fatto epoca

/ Redazione
Mar 10 Dicembre, 2013

Alla trattoria Antonini di Pistoia, un locale che si trovava poco fuori dell’antica Porta al Borgo vicino al mercato della frutta, c’era sempre qualcuno disposto a raccontare una storia, a recitare una poesia o a dibattere su importanti questioni politiche e artistiche. Qui infatti nel primo Dopoguerra si fermavano il poeta estemporaneo Remo Cerini, che amava esibirsi sotto il glicine del giardino e vendere le sue poesie su foglietti celesti, bianchi e gialli, Nando Melani, pittore astratto e ottimo fotografo, Cesare Vannacci, bohemien colto e burlone. Nel locale si fermavano anche i sindaci e i prefetti della città, artisti affermati del calibro di Guccini oppure le maestranze del circo di passaggio a Pistoia. Alla trattoria trovavano posto un pò tutti, dalle corovane di facchini alle compagnie teatrali, ma il locale era frequentato soprattutto dai camionisti, che oltre ad un pasto caldo avevano anche la possibilità di riposarsi, in quanto i proprietari provvedevano a stendere sui tavoli dei comodi materassi e a svegliare gli autotrasportatori quando dovevano ripartire. Per questo motivo il locale venne chiamato la Trattoria degli Autotreni, un nome che portò molto fortuna ai gestori, che non facevano mai meno di settanta coperti il giorno. All’atmosfera conviviale si accompagnava la cucina tipica toscana e ricette squisitamente casalinghe: la pasta veniva servita asciutta, ai fagioli o in brodo, la carne veniva utilizzata il giorno dopo per le polpette. Oggi la Trattoria non esiste più, ma il ricordo degli Autotreni è ancora molto vivo nei ricordi della gente di Pistoia e dei molti intellettuali che la frequentarono.