Sono stati ad Auschwitz sul Treno della Memoria 2015, e le impressioni di quel viaggio sembrano aver scavato solchi profondi nelle menti di centinaia di studenti toscani che oggi, a diversi mesi di distanza, hanno finito di assemblare un lungo documentario tutto fatto di spezzoni girati con gli smartphone a bordo del treno e poi in Polonia (tra Auschwitz, Birkenau e Cracovia).
Il video, disponibile su Youtube, racconta le emozioni del viaggio, facendoci sentire il climax provocato dalla presa di coscienza con cui i giovani si sono trovati a confrontarsi. L'intera gamma dei sentimenti attraversati traspare chiaramente grazie al sapiente lavoro di montaggio del ricco materiale prodotto durante la trasferta. Efficace anche la narrazione, si rivive – vedendo il video – l’evoluzione delle impressioni e dei sentimenti provati dai giovani, che inizialmente si divertivano (e magari lamentavano) della lunga traversata in treno, per poi restare attoniti e arrivare addirittura a pentirsi per i pensieri espressi in precedenza.
Realizzato in collaborazione con la Società Italiana dei Viaggiatori, grazie all'impegno del giornalista Alessandro Agostinelli, il documento è una particolarmente significativo, perché restituisce per la prima volta senza filtri le impressioni e le testimonianze espresse direttamente da alcuni dei 500 ragazzi. Il video testimonia la bontà dell’iniziativa di Ugo Caffaz, e la capacità che i luoghi e le narrazioni ascoltate in prima persona dai reduci della Shoah hanno di parlare alle nuove generazioni.
Non è eccessivo affermare che poche iniziative riescono ad avere un tale valore formativo, come confermato dalla persistenza del ricordo che ci viene restituita con questo racconto, nel quale la sopravvivenza della memoria si moltiplica e raggiunge anche chi era rimasto in Italia, come auspicato dallo stesso Ugo Caffaz al momento della partenza da Cracovia. E prendendo in prestito le sue parole non è forse un azzardo dire che "Il miracolo nella tradizione ebraica è una cosa normale che avviene al momento opportuno" – e che ora a vivere è il tempo del ricordo, sperando che sappia trasformarsi in un miracoloso antidoto contro ogni forma di male assoluto.
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