Dopo la morte di un automobilista a causa di un cinghiale, l'assessore regionale all'agricoltura Marco Remaschi annuncia che la Toscana è pronta ad aprire una delle più grandi cacce agli ungulati che si ricordino: dati alla mano sono infatti oltre 250.000 gli esemplari che dovranno essere abbattuti (su una popolazione totale di mezzo milione di animali). Per l'assessore è il momento di intervenire, in quanto dai dati Ispra (l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale) la media dei cinghiali in Toscana è quaranta volte più alta di quella nazionale: 20 per ettaro contro 0,5.
Il proliferare degli animali è dovuto, sostiene Remaschi, alla carenza delle politiche di contenimento negli ultimi anni, e la coordinazione degli interventi venatori – chirurgici, assicura l'assessore – saranno affidatati al Corpo Forestale dello Stato e alle associazioni di cacciatori che collaborano alla bozza di legge. Nel mirino delle doppiette finiranno tutti gli ungulati, si sospetta una popolazione troppo consistente anche per cervi e caprioli: "Verificheremo il numero di ogni specie e stabiliremo quanti esemplari abbatterne – continua Remaschi –. Il fenomeno degli ungulati in Toscana è diventato ormai un problema insopportabile. I numeri di cinghiali, cervi e caprioli sono elevatissimi. Producono danni ingenti all’agricoltura ma anche ai cittadini, come purtroppo si è appena verificato. La situazione è oggettivamente intollerabile e per questo chiederemo un forte aiuto anche al mondo venatorio. Stiamo approntando una legge – conclude l’assessore –. Nei prossimi giorni definiremo gli interventi di abbattimento in modo da riportare la popolazione di ungulati ai parametri previsti da Ispra”.