Si chiama MICROPET/Spect/CT ed è costata un milione di euro, finanziati dall’Ente Cassa di Risparmio di Firenze. E’ l’apparecchiatura – di nuova generazione e unica in Italia - impiegata per realizzare una ricerca in campo oncologico sul melanoma, in funzione presso il Centro Interdipartimentale per lo Sviluppo Preclinico dell’Imaging Molecolare (CISPIM) dell’Università di Firenze, presso l’ospedale di Careggi.
“L'Imaging Molecolare (IM) – spiega Alberto Pupi, direttore del CISPIM – permette di rivoluzionare la ricerca preclinica e clinica e abbreviare i tempi per lo sviluppo di nuovi farmaci per patologie importanti come i tumori o le malattie neurodegenerative”.
“L’IM – prosegue Pupi - si basa sull'utilizzo di ‘sonde molecolari biologiche’ marcate in maniera tale che in ogni momento la loro distribuzione all'interno dell'organismo sia localizzabile e quantitativamente determinabile dall'esterno con strumenti come la risonanza magnetica o la tomografia ad emissione (PET e SPECT)”.
La strumentazione permette dunque di monitorare in modo non invasivo i meccanismi molecolari specifici di alcune malattie e capire, ad esempio, come esse reagiscano alle terapie adottate.
In particolare, il progetto finanziato dall'Istituto Toscano Tumori riguarda lo sviluppo di nuovi traccianti PET che servano a valutare la terapia nei confronti del melanoma, la forma più letale di cancro della pelle.
Gli studi del CISPIM vengono sviluppati in collaborazione con i Dipartimenti di Chimica organica, di Patologia generale, di Farmacologia, di Neurologia e di Medicina Interna dell’Università di Firenze, insieme con l’Istituto Superiore Prevenzione e Sicurezza sul Lavoro e varie industrie nazionali.