Viaggi/ARTICOLO

Turismo: nel pisano un progetto integrato di turismo accessibile

Nascerà marchio ad hoc per costa dell'Alto Tirreno, la Società della Salute della Zona Pisana capofila dell’iniziativa

/ Redazione
Sab 7 Ottobre, 2017
turismo accessibile

L’obiettivo è quello di rendere l’alto Tirreno e la zona pisana accessibili alle persone disabili. Il progetto che tenta di compiere questa impresa si chiama Itaca, acronimo di "Itinerari turistici accessibili e aperti", ed è nato su iniziativa di una cooperazione europea di cui la Società della Salute della Zona Pisana è l'ente capofila, che si è aggiudicato un finanziamento europeo di quasi 1,4 milioni di euro.

"Questo progetto - ha spiegato il vicesindaco di San Giuliano Terme, Franco Marchetti, durante un'iniziativa all'Internet Festival - deve essere l'inizio di un percorso per promuovere l'accessibilità turistica del territorio: il fatto che la Società della Salute ne sia capofila racconta della capacità di quest'istituzione di andare oltre la pur importante quotidianità e guardare al futuro con prospettive concrete, anche di medio termine".

"Basta con la retorica degli 'itinerari accessibili' - ha detto provocatoriamente Flavia Coccia, presidente del comitato di promozione turistica del turismo accessibile presso il Mibact - dobbiamo fare in modo che tutte le persone siano libere di scegliere i propri percorsi perché tutti sono accessibili. Gli itinerari rischiano di ghettizzare le persone disabili e quindi loro non ci sceglieranno: perché il turismo accessibile è un mercato capace di creare occupazione".

Il progetto coinvolge le provincie costiere di Toscana, Liguria, Sardegna, Corsica e Alpi Costa Azzurra. Avrà una durata di due anni e vede coinvolti più partner: oltre alla Sds pisana, la Regione Sardegna, l'Ufficio del Turismo di Ajaccio, Confcommercio di La Spezia, la cooperativa Cellarius, Radio Toscana e l'emittente radiofonica francese Sfr. "Il nostro obiettivo - ha concluso il coordinatore del Comitato scientifico del progetto, Roberto Guiggiani - è quello di creare un marchio turistico transfrontaliero di ospitalità accessibile. Il marchio sarà rilasciato ad alberghi, ristoranti, stabilimenti balneari, luoghi turistici secondo criteri da definire a partire da un protocollo congiunto tra enti, operatori e associazioni delle cinque regioni".

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