Ambiente/ARTICOLO

Tutela del lupo: Legambiente presenta il progetto Med Wolf

Obiettivo: ridurre del 20% gli attacchi e i danni al bestiame anche in provincia di Grosseto

/ Redazione
Mar 10 Dicembre, 2013
Promuovere la presenza del lupo nelle zone rurali nell’Europa Mediterranea occidentale, riducendo i conflitti con le attività umane. È questo il principale obiettivo del progetto europeo Medwolf portato avanti da Legambiente, Wwf e altre associazioni ambientaliste, oltre che da istituti di ricerca scientifici italiani e portoghesi, associazioni agricole di categoria, Cia, Coldiretti, Confagricoltura e dalla Provincia di Grosseto.

Tenendo presente – afferma Fausto Ferruzza, presidente di Legambiente Toscana - che il lupo è una specie protetta a livello nazionale e internazionale, e che va tutelato e protetto, bisogna altresì farsi carico con forte senso di responsabilità dei frequenti attacchi dei predatori (non solo lupi ma anche ibridi e cani inselvatichiti che spesso fuggono dal controllo dei proprietari) sui nostri allevamenti di bestiame. Le azioni principali del progetto riguardano lo sviluppo e il monitoraggio della presenza e dello stato del lupo, la valutazione dei danni e l'informazione sugli avvistamenti e la sperimentazione di misure per ridurre e prevenire i danni di eventuali attacchi da parte dei predatori: fili elettrici, staccionate, formazione dei cani da guardia. Importante anche la sensibilizzazione degli allevatori e della comunità”.

Con questo nuovo progetto internazionale – spiega Angelo Gentili, responsabile Med Wolf Legambiente (Circolo Festambiente) - vogliamo da una parte ridurre almeno del 20% i danni al bestiame e dall'altra sensibilizzare gli allevatori a utilizzare i metodi di prevenzione e soprattutto conoscere maggiore chiarezza i diversi aspetti della problematica. La questione riguarda i danni al bestiame domestico, soprattutto nella provincia di Grosseto ma anche in altre aree della Toscana, deve essere presa in considerazione con serietà soprattutto visti i numerosi attacchi alle greggi che si sono registrati. Spesso però ad attaccare non sono i lupi ma addirittura cani inselvatichiti, che neppure occhi esperti sanno riconoscere. Proprio per questo il progetto è fondamentale per studiare i comportamenti del lupo, distinguere i vari predatori che attaccano e soprattutto trovare soluzioni a quello che sta diventando sempre più un problema diffuso”.

Tra i partner del progetto, iniziato il 1 settembre 2012, figurano ben 3 associazioni agricole di categoria, ed è la prima volta che accade in Italia, a fianco di associazioni ambientaliste italiane e istituti scientifici come l'Istituto di Ecologia applicata dell'Università La Sapienza di Roma. Tutto questo per trovare soluzioni condivise nel rispetto della conservazione del lupo e delle esigenze degli allevatori locali. Le zone monitorate e interessate dal progetto sono la provincia di Grosseto, per l'Italia, e quattro aree protette del Portogallo.


intoscana
Privacy Overview

This website uses cookies so that we can provide you with the best user experience possible. Cookie information is stored in your browser and performs functions such as recognising you when you return to our website and helping our team to understand which sections of the website you find most interesting and useful.