Cultura/ARTICOLO

Tutti pazzi per la Swing Era: in Toscana rivivono gli anni Venti

Una cultura, un ballo, un modo di approcciarsi alla vita: "È swing non si spiega, si esprime" (Duke Ellington)

/ Giulia Rafanelli
Ven 28 Dicembre, 2018

Passando nella zona nord di Firenze, per una di quelle vie sopraffatte dai rumori di auto e motori, vi potrà sembrare di sentire una tromba o un sassofono suonare. Vi fermerete per assicurarvi di aver sentito bene e magari qualche intenditore giurerà di aver percepito quel pezzo famoso di Benny Goodman. ‘Come si chiamava?’ - ‘Sing, sing, sing, forse?’. Se state cercando una spiegazione, immaginate il faccione di Duke Ellington con i suoi baffetti fini e irreverenti. Immaginatelo mentre vi dice: ‘Swing. Non si spiega, si esprime’.

E infatti il piede è già partito. Dopo il piede anche tutta la gamba, poi il corpo, le spalle e infine le dita schioccano a ritmo, ‘bebop’.

Swing. Proprio così. Tre, cinque, sei, ma forse anche di più, le associazioni o scuole dove oggi è possibile avvicinarsi e riscoprire la cultura della Swing Era tra Firenze, Prato, Pistoia, Empoli, Pisa, Siena, Lucca, Viareggio, Arezzo...

Un po’ in tutta la Toscana, ma soprattutto nel capoluogo, da tempo, assistiamo ad una riscoperta di questo genere musicale che si sfuma sulle note del blues, del boogie, del jazz, del charleston, del balboa... Figlio di una cultura americana che a New Orleans aveva il suo fulcro, lo swing è un genere che si è formato sull’improvvisazione come “antidoto” alla discriminazione, alla crisi economica, al proibizionismo degli anni 20.

Ma come si spiega questo rinnovato interesse verso un ballo – una cultura – di una realtà così lontana geograficamente e cronologicamente?

Lo abbiamo chiesto ad alcuni insegnanti attivi sul panorama regionale e tutti dicono la stessa cosa: questo ballo ha il grande potere di ammaliare chiunque vi ci si avvicini superando i limiti d'età e di cultura.

È la musica che fa battere il piede” ci dice Lorenzo “Lollo” Banchi, fondatore insieme ad Alice Forzoni, della Swing Mood, associazione-scuola nata nel 2015 e oggi attiva a Pistoia, Agliana, Prato, Montecatini, Firenze, Arezzo e Siena e conta ben 10 insegnanti in cinque province.

“La prima cosa della Swing Era che attrae le persone è sicuramente il modo di vestire: quando facciamo eventi all’aperto tutti ci fanno i complimenti per il ballo e per lo stile e quando ormai sei caduto nella rete una delle prime cose a cui pensi è a procurarti un adeguato outfit" afferma Matteo Giovannelli (Giuà per gli amici) anche lui insegnante. La scuola di Giuà è la Rock and Swing Easy dove insieme a Karin tengono corsi a Pisa, Viareggio, Lucca e Sarzana.

In pochi anni la “swing mania” si è diffusa a macchia di leopardo in tutta la regione, merito dei tanti eventi che le associazioni promuovono spesso e volentieri itineranti e all’aperto. Indagando un po’ non voi sarà difficile scoprire la piazza in cui si terrà il prossimo Swing clandestino. Che cos’è è presto detto: ballerini che si auto-organizzano – per lo più tramite le rispettive pagine Facebook – e si danno appuntamento in una delle piazze delle nostre città ricreando l’atmosfera delle ballroom. Unica regola: dress code ispirato agli anni Venti, Trenta o Quaranta e tanta voglia di divertirsi.

Perché “Ballare è una sana scusa per socializzare, ballando in coppia si abbattono anche molte barriere di genere.”. Anche Tommaso Dainelli, che dal 2010, insieme a Giulia Agostini con la Lindy Hop in Florence insegnano i passi dello swing a circa 200 allievi tra Firenze e Empoli, è d’accordo: lo swing appassiona. Non c’è nulla da fare. “Oltre ai passi, è proprio una questione di passione” – aggiunge Tommaso.

Per capire il senso dello swing forse dovreste trovarvi a passeggiare in quella zona Nord di Firenze cui accennavamo all’inizio e dovreste poi decidere di dare una sbirciata dentro Renny, sede dell’associazione e scuola Tuballoswing che dal 2010, grazie ad Antonio Del Villano e Giulia Fantini, diffonde la potenza e l’eleganza di questo ballo a Firenze e dintorni.

 

Renny è l’abbreviazione di Renaissance, tributo al movimento artistico-culturale afroamericano e alla famosa ballroom di Harlem dove bianchi e neri inaugurarono nuove forme di integrazione grazie al Lindy Hop. 

 “Renny – racconta Del Villano– non si limita ad essere una sala da ballo ma un luogo di integrazione che nel nome della musica non presta attenzione alle differenze di razza e di cultura proprio come accadde nella storia”. Nella Swing Era appunto. "L’intento principale - aggiunge-  è quello di riportare i balli di età Jazz e Swing in una dimensione sociale, divertente, più aperta alla città e al territorio. Il ballo diventa un mezzo per favorire l’incontro e l’aggregazione tra appassionati degli anni della Grande Era per farli rivivere nella Firenze contemporanea" (Tuballoswing sta, non a caso, per TUtti possono BALLare SWING).

Vi sembrerà di aver attraversato le dimensioni del tempo e dello spazio in pochi passi: uomini con papillon, bretelle e scarpe di cuoio appena lucidato fanno volteggiare splendide ballerine con fiori o foulard tra i capelli e ampie gonne per la sala. Vi sembrerà impossibile inquadrare i movimenti degli uni e degli altri. Perche, come dice Lollo (Swing Mood), "lo swing è semplice ma anche complesso, ciò che conta è il rapporto con la musica e i musicisti".

Il panorama toscana, fortunatamente, offre ottimi insegnanti – come avrete capito – persone che prima di tutto amano questa disciplina e amano ballare swing. Molti di loro sono spesso chiamati in Italia e all'estero per tenere workshop e lezioni. Uno dei grandi meriti di questo mondo, infatti, è di aver creato una grande comunità internazionale e anche in Toscana, grazie a queste e alle altre scuole attive sul territorio, vengono organizzati festival e week end con ospiti internazionali che tengono lezioni a studenti e curiosi abbattendo le differenze culturali, che è la natura stessa di questo ballo.

A gennaio, ad esempio, dal 24 al 27 gennaio 2019 si terrà la terza edizione del Florence Swing Camp, appuntamento organizzato da Tuballoswing che richiama nel capoluogo toscano più di 500 ballerini per ballare Lindy Hop e Solo Jazz per un intero weekend, insegnanti da tutto il mondo e band europee di altissimo livello. “In Europa sono tantissimi i festival di questo genere e – spiegano Antonio e Giulia– la partecipazione a questo genere di eventi è ciò che ci ha fatto appassionare a questo bellissimo mondo, ed è così che desideriamo far entusiasmare la comunità toscana”. Sempre a gennaio ci sarà poi il Crazy Blues (11-14) targato Swing Mood dedicato agli amanti delle note soft del blues con insegnanti in arrivo addirittura dagli USA.