Cultura/ARTICOLO

Tutto esaurito per Shirin Neshat

Grande successo per l'anteprima del film "Donne senza uomini"

/ Redazione
Mar 10 Dicembre, 2013
Shirin Neshat a Firenze
La serata dedicata alla celebre artista iraniana Shirin Neshat è stata organizzata da Lo Schermo dell'Arte e FST - Mediateca Toscana Film Commission. La sala de l'Odeon Firenze era gremita di pubblico per l'incontro con l'artista, coordinato da Silvia Lucchesi direttore de Lo schermo dell'arte, e completamente esaurita per l'anteprima alle ore 21.00 per “Donne senza uomini”, film per cui ha vinto il Leone d'argento per la miglior regia alla 66° Mostra Internazionale del Cinema di Venezia.
Lo schermo dell'arte è parte del progetto “toscanaincontemporanea 2010” promosso dalla Regione Toscana.

Shirin Neshat è una delle artiste più celebri del mondo dell’arte contemporanea, protagonista di mostre nei maggiori musei internazionali, quali il Whitney Museum (NY, 1998), la Tate Gallery (Londra, 1998), il Castello di Rivoli (2002), l’Hamburger Bahnhof (Berlino, 2005), lo Stedelijk Museum (Amsterdam 2006), il National Museum of Contemporary Art (Atene 2009).
“Donne senza uomini” è il suo primo film lungometraggio con il quale esordisce nel cinema vincendo il Premio per la miglior regia all'ultimo Festival di Venezia. Tratto dall’omonimo romanzo di Shahrnush Parsipur che per questo libro è stata censurata ed esiliata dall’Iran, narra la storia di quattro donne iraniane nell’estate del 1953 quando un colpo di stato guidato dagli americani e appoggiato dagli inglesi, depose il primo ministro democraticamente eletto e restaurò lo Shah al potere. Appartenenti a classi sociali diverse, le quattro donne fuggono da Teheran per rifugiarsi in uno splendido giardino dove trovano indipendenza, conforto e amicizia. Le musiche sono di Ryuichi Sakamoto.

Fotografa e video artista, Shirin Neshat ha da sempre dedicato il suo lavoro al tema dell’identità della donna musulmana e al suo ruolo nella società contemporanea islamica. “Donne senza uomini” nasce da un progetto più complesso, formato da cinque singoli video ispirati allo stesso libro, realizzati tra il 2004 e il 2008 e presentati nei maggiori musei del mondo, progetto al quale ha collaborato il marito Shoja Azari, co-sceneggiatore e produttore associato.