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Uffizi: da Ghirlandaio a Lippi nuove sale per il Quattrocento fiorentino

Riallestimento per otto sale con 43 opere – di cui 14 provengono dai depositi – che prima erano messe in ombra dalla vicinanza con altri capolavori

/ Redazione
Lun 14 Settembre, 2015
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Ammirare come meritano le opere importanti del secondo Quattrocento fiorentino conservate agli Uffizi che finora erano messe in 'ombra' dalla vicinanza di capolavori di notorietà mondiale. È questo l'obiettivo del nuovo allestimento delle otto sale sale, dalla 25 alla 32 all'inizio del Terzo Corridoio, della Galleria fiorentina: in primo piano, dunque, dipinti di Alessio Baldovinetti, Domenico Ghirlandaio, Cosimo Rosselli, Pietro Perugino, Filippino Lippi (le opere finora erano esposte insieme a quelle del padre Filippo), Lorenzo di Credi, Luca Signorelli. Le sale concludono il percorso del Quattrocento fiorentino e illustrano l'attività della bottega rinascimentale a Firenze dove si formarono i grandi artisti.

Curato dal direttore uscente Antonio Natali e da Daniela Parenti, responsabile del Dipartimento Pittura del Medioevo e del Rinascimento, il nuovo allestimento ha permesso l'esposizione di 43 opere (42 dipinti e una scultura), 14 delle quali provenienti dai depositi, in rappresentanza della pittura della seconda metà del XV secolo. A ciascun autore è dedicata una sala e, in alcuni casi (Lorenzo di Credi e Luca Signorelli), due. L'intervento è stato possibile grazie ad una donazione di 600 mila euro da parte di Salvatore Ferragamo.

"Un capitolo - ha detto Natali - che era necessario perché il secondo Quattrocento rimaneva sacrificato nelle sale del primo corridoio. C'erano opere importanti che nessuno in pratica guardava per la semplice ragione che si trovavano insieme a capi d'opera del mito, a feticci turistici: per esempio, nella prima sala, laddove c'era il Tondo Doni di Michelangelo ora c'è il Tondo del Ghirlandaio che aveva accanto un Botticelli. Quel Tondo non lo guardava nessuno. Ora è da solo: in queste sale in cui prima le opere erano 107, e ancora mi chiedo come facessero a starci, ora le opere sono 43. Molte di queste tavole stanno da sole nella loro parete e finalmente ora le possono vedere tutti quelli che vengono agli Uffizi per una curiosità intellettuale e non per soddisfare un rito".