Via le code all'entrata degli Uffizi, "non sono accettabili". A dichiararlo è stato il neodirettore della Galleria fiorentina, Eike Schmidt che pare avere già la ricetta in mano per limitarle. "Ho tante idee e ci stiamo lavorando - ha detto - riguardano la logistica, l'uso delle tecnologie ed anche una diversa organizzazione delle visite.
Schmidt ha spiegato poi, nel corso della sua prima uscita ufficiale con la stampa, di voler rendere accessibile il Corridoio Vasariano regolarmente. E in merito all'avanzamento dei lavori per l'ampliamento degli Uffizi, in corso da anni, ha tagliato corto: "Continua, e viene finito. Presto".
Il direttore ha poi affrontato anche il tema dei prestiti dei capolavori della storia dell'arte per mostre temporanee. "Con le nuove tecnologie digitali ora non e' più sempre necessario mandare il quadro 'fisico' a giro per il mondo - ha spiegato - Cerchiamo di portare le persone a vederle qua, le nostre opere, invece che mandarle in giro". Ora possiamo creare fedeli riproduzioni - ha sottolineato ancora il direttore - Prima non esisteva questa possibilità: negli anni Sessanta il Vaticano ha mandato la pietà di Michelangelo a New York, ma ora non ha più senso fare cose del genere. Certo, i prestiti per le mostre internazionali si continueranno a fare, ma vedremo con grande attenzione quali e caso per caso. Inoltre c'è una serie di opere cosiddette 'tipiche' degli Uffizi per cui sarà sempre esclusa questa possibilità".
Schidt si è detto anche stanco delle polemiche di chi voleva, al suo posto, un direttore italiano. "Certamente in Italia ci sono i migliori storici d'arte del mondo - ha detto - sono molto contento di averne alcuni nel mio staff". Quanto al suo rapporto con il direttore uscente Antonio Natali, Schmidt ha spiegato di essere "suo amico da più di venti anni. Lui adesso non lascia: anzi, resta allo stesso livello e rimane nel suo ufficio. Antonio si occuperà degli allestimenti delle nuove sale, un tema che gli sta davvero a cuore e su cui si è guadagnato il plauso di tutti negli ultimi tempi".