Un collezionista di Firenze si è aggiudicato, con una offerta di centomila euro, la medaglia del Premio Nobel per la letteratura Salvatore Quasimodo. L'asta a Torino, presso la casa d'aste Bolaffi, che l'ha battuta per conto del figlio del poeta. "Sono un numismatico, colleziono monete e medaglie e per lavoro le compro", ha detto l'acquirente della preziosa medaglia. "E' una passione che ho sin da bambino - ha aggiunto -, non avrei comunque rilanciato. Sono stato fortunato".
La medaglia è sottoposta a procedura di interesse culturale da parte del Ministero dei Beni Culturali, e quindi non può essere portata fuori dall'Italia. E' anche per questo motivo che il prezzo della medaglia, "un simbolo assoluto di immortalità culturale" come l'ha definito Giulio Filippo Bolaffi, presidente e amministratore delegato di Aste Bolaffi, è rimasto relativamente basso. "Avevamo già alcune offerte dall'estero che superavano del doppio quella a cui la medaglia è stata aggiudicata - spiega Bolaffi - ma la decisione del ministero ha tagliato fuori tutti i potenziali compratori stranieri". Il prezzo base dell'asta era di 50 mila euro. Per l'acquirente della medaglia si tratta dunque di un'ottima acquisizione. "C'è chi mette i soldi in banca e chi, come me, compera monete da Bolaffi. E' un investimento", aggiunge il collezionista, che a Firenze ha anche un negozio di numismatica.
La cifra di centomila euro è di gran lunga inferiore al suo reale valore, che all'estero arriva a sfiorare addirittura gli 800 mila dollari. Ed è polemica con il ministero dei Beni culturali che, dopo aver escluso dall'asta i compratori stranieri con l'avvio della procedura di interesse culturale, non ha presentato offerte. "Sono sorpreso che, dopo tanta enfasi mediatica, i suoi rappresentanti siano venuti sin qui senza alzare la paletta nemmeno una volta", ha commentato Giulio Filippo Bolaffi. Nel salone della casa d'aste torinese, in via Cavour, erano presenti per il ministero Andrea De Pasquale, direttore della Biblioteca nazionale centrale di Roma, e il soprintendente di Torino, Luisa Papotti.
Visto l'importo raggiunto, il Mibact "ha ritenuto sufficiente avere garantito, con l'avvio della procedura di apposizione del vincolo, la tutela del materiale, la sua permanenza all'interno del territorio nazionale e il divieto di esportazione". Per questo "simbolo assoluto di immortalità culturale", come Bolaffi definisce la medaglia, 202 grammi di oro 23 carati, ricevuta dal poeta siciliano nel 1959 per il Nobel alla Letteratura, i giochi potrebbero però presto riaprirsi. Alessandro Quasimodo, il figlio del premio Nobel che ha deciso di mettere all'asta la medaglia "per altruismo", con la speranza che in futuro "possa essere fruita pubblicamente", potrebbe infatti presentare ricorso contro i vincoli imposti dal ministero. "Ha ancora 45 giorni di tempo per farlo - spiega Bolaffi - e non è escluso che al ricorso si unisca anche l'acquirente".